30 dicembre 2005

SIN CITY

Questo film può piacere o non piacere, ma una cosa è certa, ha segnato il 2005 dimostrando di poter trasformare un fumetto in un film senza cancellarne il sapore.
Abbiamo visto molti eroi di carta diventare protagonisti di un film, ma le trasposizioni avevano sempre mancato di rispetto alla creatività dei disegnatori, cancellando i loro fantasiosi giochi di luci, d’ombre e di colori, per riportarli ad un tono più umano.
Con Sin City si resta nel fumetto, in quella città immaginaria dove la violenza è una pratica normale, e gli abitanti si dividono perlopiù in killer, poliziotti e prostitute duri a morire.

L’idea di usare la grafica digitale per ricreare le ambientazioni è stata geniale! Solo così cinema e fumetto hanno potuto incontrarsi e incrociarsi scambiandosi le loro essenze: da un lato l’espressività e il carisma degli attori, dall’altra l’irrealtà artistica dei disegni portati in digitale.
Per questo adoro la scelta stilistica del regista Robert Rodriguez, che in più è riuscito a coinvolgere nel progetto grandi personalità del cinema come Benicio Del Toro, Bruce Willis, Mickey Rourke, Rosario Dowson, Clive Owen, ecc….che hanno saputo far bene il loro mestiere incarnando a dovere i loro ruoli, sempre nel rispetto del fumetto.
Oltre al contributo nella sceneggiatura e nella regia di Frank Miller, Rodriguez si è avvalso di un consigliere alla regia d’eccezione come Quentin Tarantino…che in quanto a spargimenti di sangue se ne intende! Forse questo è il primo caso di una guess star alla regia piuttosto che fra gli attori.

La cosa che non mi è piaciuta, e che ha deluso le mie aspettative, è stata la trama.
Immaginavo un protagonista assoluto dall’inizio alla fine, e altri personaggi di contorno.
Invece il film è composto da vari episodi ricchi di personaggi ed intrighi…ma troppo brevi per vivere il gusto della narrazione e studiare i caratteri e le motivazioni dei personaggi.

Abbiamo Marv un killer assetato di vendetta perché hanno ucciso la sua Goldie mentre dormiva al suo fianco….chi sarà l’assassino?? A complicare le cose la morte della sua amica poliziotta lesbica e l’incaz###tissima gemella di Goldie con le ragazze della Città Vecchia.
Poi c’è un sentimentale poliziotto, John Hartigan, che sente il bisogno di continuare a proteggere Nancy, una bambina che salvò dalle grinfie di un pedofilo. La ragazzina è cresciuta e lavora in uno strip club…ma il pedofilo insiste. Scoccherà la scintilla tra Nancy e il presto pensionato poliziotto buono? Vivranno felici e contenti?
E poi Dwight che si innamora della cameriera Shellei…ma lei ha ancora dei conti in sospeso con il suo ex…

La trama è lo scheletro sul quale si regge tutto un film, se quella non funziona il film non ha motivo d’esistere. Ma c’è sempre l’eccezione alla regola.
Nonostante la sceneggiatura non sia stata di mio gradimento, questo resta un gran film! Lo apprezzo per lo sforzo e l’originalità stilistica che non ha precedenti!
Vi consiglio di vederlo.
Anche se non siete amanti dei film d’azione rimarrete sicuramente incantati dalle immagini.

Curiosità:
-Frank Miller, l’autore del fumetto, ha avuto una particina nel film, fa il sacerdote.
-Brittany Murphy, nei panni della cameriera Shellei, nonostante in una sequenza rivolga la parola a Bruce Willis (John Hartigan), in realtà non l’ha mai incontrato…se non dopo mesi alla prima!
-Jessica Alba, la sexy Nancy, ha ballato per quattro ore, ripresa da tre angolature diverse, sola, senza altri attori intorno, davanti al green screen, per quel mezzo minuto che si vede nel film, dove invece appare contornata dai diversi e numerosi ubriaconi del locale.
-Nonostante l’uso del digitale, i mutamenti fisici degli attori, come per Mickey Rourke (Marv) e Nick Stahl (Bastardo Giallo) sono stati creati dai vecchi sistemi degli abili truccatori.


Nella foto: la locandina ufficiale italiana, e la tecnica delle riprese: sguardo attento al fumetto originale, riprese in uno studio dietro uno sfondo verde, e poi modifica digitale dei colori e dello sfondo.


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