12 dicembre 2005

CHOCOLAT

C’era una volta,
un piccolo villaggio francese in cui gli abitanti credevano nella tranquillità.
Se vivevi in questo paese, sapevi cosa gli altri si aspettassero da te…e se lo dimenticavi c’era chi te lo ricordava. In questo villaggio se vedevi qualcosa che non dovevi vedere, imparavi a guardare dall’atra parte. Se le tue speranza erano andate deluse, imparavi a non chiederti perché.
Finché un vento del Nord iniziò a soffiare da quella parte….


Ecco avanzare faticosamente, lottando contro il vento, due donne, madre e figlia avvolte entrambe in vistossissimi mantelli rossi. Sono le nuove abitanti, nonché le nuove pasticcere del villaggio.
Ad accoglierle (si fa per dire!) la loro nuova padrona di casa (Judi Dench), una donna anziana, divenuta burbera a furia di doversi difendere dalle chiacchiere del paese e dai rimproveri della figlia (Carrie-Anne Moss), tutto questo perché ha un carattere forte che l’ha sempre spinta a essere controcorrente, cosa impensabile nella piccola comunità, dove si è anche fin troppo ligi e rigorosi nel rispettare le regole morali dettate dalla Chiesa.
La Chiesa, qui, ha un supervisore d’eccezione, il Conte Reynaud (Frank Molina), sindaco e signore da generazioni del villaggio, che mantiene l’ordine minacciando con l’inferno i suoi paesani e obbligandoli a una rigida osservanza, proibendo loro ogni minimo piacere.
Persino dei miseri cioccolatini.
Ambiente difficile, dunque, per aprire una Cioccolateria….tanto più visto che siamo durante la Quaresima, periodo che deve essere di digiuno e astinenza.
Inizia la lotta fra morale e amorale, fra il Conte e Vianne Rocher (Juliette Binoche).

Ma Vianne non è tipo da mollare facilmente. Riesce a crearsi un gruppo d’amici e fedeli clienti grazie alla sua dolcezza, e a uno speciale talento nell’indovinare i gusti e risolvere i problemi della gente:

- Un anziano, che gira sempre con il suo cagnolino, è innamorato di una vedova, ma per rispetto del suo lutto non si fa avanti. Ma il marito della donna è morto nel 1917 nella prima guerra mondiale!! Ed ora sono nel 1959!! Quanto deve durare ancora sto’ lutto?? Regalandole delle deliziose conchiglie di cioccolato finalmente rompe ogni indugio.
- Una donna finalmente riaccende la passione di suo marito con tronchetti di cioccolato.
- Una giovane donna picchiata (Lena Olin) dal marito, non potendo scappare e dire niente a nessuno, trova una valvola di sfogo nella cleptomania finché non conosce Vianne che le dà affetto, il coraggio di scappare e le insegna a preparare deliziosi cioccolatini assumendola come sua assistente.
- L’anziana padrona di casa (Judi Dench), finalmente ha con chi chiacchierare liberamente e un luogo dove incontrare il nipotino che la figlia (Carrie-Anne Moss) le aveva proibito di avvicinare, perché la ritiene una donna sconveniente, incapace di dare il buon esempio. Ma per il nipotino è il massimo stare con la nonna, con la quale sente d’avere molto in comune.

Un bel giorno soffia il vento caldo del Sud, approda un battello sulla costa.
I cittadini vogliono che quei “topi di fogna” se ne vadano, e il Conte propone un mandato contro l’immoralità: nessuno deve rivolgergli la parola, ospitarli o nutrirli.
Naturalmente, Vienne, che è così libera di pensiero e amorevole con la gente, ignora il mandato e istaura una bella “amicizia” con l’affascinante, simpatico e bellissimo Roux (Johnny Depp).


E poi…poi..succedono un sacco d’altre cose….guardatevi il film!
Ve lo consiglio! È una splendida favola, con i buoni, i cattivi, e il lieto fine.

Il cast è dei migliori, un applauso speciale per i protagonisti Juliette Binoche, Johnny Depp, Judi Dench e Frank Molina.
La regia, notamente lenta, di Lasse Hallström, stavolta non incide sul film e non so se di questo devo ringraziare di più gli attori o lo sceneggiatore Robert Nelson Jacobs.
Il tocco di novità e positività che portano le persone libere come Vienne e Roux in un paese reso grigio dal rigore bigotto è sottolineato dai colori accessi dei loro vestiti, dai loro volti luminosi e come non notare le guanciottone rosse della Binoche!

Sembra quasi che questo film si schieri contro la religione, perché da un lato abbiamo i fedeli praticanti e ottusi, dall’altra chi non pratica ed è felice e libero, ma alla fine, credo che più che una guerra contro la religione, il film ci voglia dire “La vita è breve, godetevela prendendone il meglio!”. Meglio morire, dopo una festa a base di cioccolato che in un letto all’ospizio.

Sconsiglio questo film solo a chi è allergico alla cioccolata o a dieta….e difficile dopo aver visto il film non aver voglia di arraffare un po’ di cioccolatini, quelli che magari teniamo nascosti in credenza per offrirli a eventuali ospiti….io conosco persino qualcuno che dopo aver visto il film ha mollato gli studi e ha aperto una Cioccolateria!
Idea grandioooosa!
È fallita dopo due mesi.
Ha ripreso gli studi, in attesa che un nuovo film di Depp le dia una nuova ispirazione commerciale.
La Cioccolateria l’ha messa in affitto, ora è un bar come tanti.
Ma questa è un’altra storia….

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