23 settembre 2013

Il seme della discordia

Veronica (Caterina Murino) e Mario (Alessandro Gassman) sono sposati da 5 anni e non hanno figli. I due non sembrano farsene un problema, ma la madre di Veronica (Valeria Fabrizi), desiderosa di diventare nonna, si fa sempre più insistente e convince la coppia a sottoporsi a delle analisi.
Veronica risulta sana, suo marito sterile.
Eppure, dopo un po', Veronica inizia ad accusare tutti i sintomi della gravidanza.
Il marito non crede nella sua fedeltà, e non può credere nemmeno a un miracolo, la lascia.
Veronica ripensando attentamente agli ultimi giorni, a un'aggressione da cui sembra essere uscita illesa, capisce di essere stata violentata mentre era a terra priva di sensi. Ma da chi?

Questa storia, nelle mani di un altro regista, poteva trasformarsi nel solito drammone tutto pianti e scenate isteriche.
Invece Pappi Corsicato riempie di colore la scena e sfrutta il bel sole di Napoli per dare vitalità al suo film.
A proposito di Napoli, nel film non è quella che ti aspetti. Non è il solito quartiere degradato, non è la bella città ricchissima d'arte e storia. Sembra una piccola Los Angeles con grattaceli altissimi, strade larghe e dei poliziotti di quartiere perfetti nelle loro divise muniti di macchina e segway per i piccoli spostamenti (sì, per andare a corteggiare la commessa!).

Le donne sono unite e risolute, i maschi egoisti e bugiardi.
Un po' come nei film di Pedro Almodovar. Corsicato è stato il suo assistente in "Legami!" è ovvio che abbia carpito qualche segreto al maestro e cercato di farlo suo. I colori che elogiavo prima, sono molto spagnoli e poco italiani.
Un riferimento esplicito ad Almodovar c'è in un ragazzo che balla in bikini una canzone di Mina ("Canta ragazzina") come Miguel Bosè in "Tacchia a Spillo" ("Un anno d'amore").

Un altro riferimento, ma a Quentin Tarantino, io lo vedo in Veronica in tuta rossa e vanga in mano, in quel momento si scatena la voglia di vendetta come la Sposa (in tuta gialla e katana) di "Kill Bill".

Ricordo che si parlò moltissimo di questo film, complice la partecipazione alla 65° Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Ma non ricordo se bene o male. Di certo erano tutti compatti nell'elogiare la bellezza e il fascino della protagonista Caterina Murino. (Nel cast anche Isabella Ferrari, Martina Stella, Monica Guerritore...)

Chi vuole il cinema verità non gradirà gli elementi surreali e grotteschi che sono il marchio di fabbrica di Corsicato. Io che apprezzo i registi un po' folli e con uno stile riconoscibile, ritengo che "Il seme della discordia" sia un buon film.

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