Gli Americani, si sa, non gradiscono guardare in faccia la realtà, soprattutto se questa non li dipinge come grandi e nobili eroi, e nel film di Scorsese essi non sono altro che un popolo nato nella violenza, figli di prostitute e delinquenti, scarti della vecchia Europa.
Una visione troppo scomoda.
In Europa, non c’è ne frega niente di veder fare bella figura agli Americani, eppure anche qui il film non ha avuto sorte migliore.
Per la premiere a Roma l’11 gennaio 2003, l’entusiasmo era alle stelle.
Veltroni accolse con tutti gli onori il regista Scorsese ed i protagonisti DiCaprio e Daniel Day-Lewis invitandogli al Campidoglio.(Cameron Diaz non era presente per una crisi di acne al viso.).
A pranzo, DiCaprio, per fare il figo, fece l’enorme errore di ordinare champagne, invece di un vino italiano, per accompagnare le pietanze. Ma poverino, non è colpa sua se è americano e di certe cose non ci capisce una mazza!
Ma si è rifatto nelle interviste, elogiando l’Italia, la sua cultura ed i paesaggi naturali.
Carino, cortese, serioso, ha sfoggiato per la prima volta quel pizzetto che gli conferisce un aria più matura.
La sera, al nuovo Auditorium di Roma, tutta la marea di vip e critici presenti digerì difficilmente la prima scena così violenta e sanguinaria, quando la storia iniziò ad adagiarsi con sufficienza e lentezza sul personaggio di DiCaprio, molti annoiati sbottarono e se ne andarono via, il primo fra tutti fu Paolo Villaggio.
Forse avrebbe preferito riguardare la Corazzata Potionky!
Alla fine del film, quelli rimasti applaudirono con scarso entusiasmo ed in fretta.
Questo è il film che Martin Scorsese sognava di fare da un vita, ed è stato il più grande flop della sua carriera.
Non solo la storia non fu entusiasmante, il montaggio contava molti ed enormi errori (corretti per la versione in dvd), la fotografia non era realistica, e durava troppo.
Questo è il film che DiCaprio sognava di fare dall’età di 18 anni, cambiò anche agente per raggiungere Scorsese e il ruolo di Amsterdam, ed è stata una delle sue interpretazioni meno riuscite.
Nessuno si aspettava un film così.
Abbiamo prestato loro Cinecittà e Villa Borghese per un anno e mezzo, Dante Ferretti ha ricostruito il vecchio quartiere di New York…e questo è il risultato??
Descrive una New York di metà ‘800, dove nel caos più totale, vige solo una regola: la banda più forte avrà il dominio su i “Five Points”.
Lo scontro è fra i “Nativi” e i “Conigli Morti”
Potevano avere quest’ultimi la meglio con un nome così?? Persino “Polli allo Spiedo” suona più combattivo! Spacciati in partenza.
Fu così che Bill il Macellaio (Daniel Day-Lewis), capo dei “Nativi”divenne il padrone assoluto uccidendo il prete, capo dei “Conigli Morti”, suo stimato rivale, e padre del piccolo Amsterdam.
Dopo 16 anni passati in un orfanotrofio, Amsterdam (Leonardo DiCaprio) esce in cerca di vendetta.
Grazie all’amico Jimmy (Henry Thomas) capisce come vanno le cose e decide di entrare nelle simpatie del Macellaio.
Ogni anno il Macellaio organizza una festa per celebrare l’anniversario della morte del Prete, ovvero il padre di Amsterdam. Quale occasione migliore per vendicarsi davanti a tutti?!
Ma il piano non funziona.
Amsterdam viene smascherato e ferito, eppure, Bill, personaggio mostruosamente violento e crudele, decide di lasciar vivere il ragazzo.
Curato dalla bella Jenny (Cameron Diaz), Amsterdam si rimetterà in forze e riporterà in auge i “Conigli Morti”.
Quando i “Nativi” ed i “Conigli Morti” si affronteranno nel combattimento decisivo, concentrati su se stessi, non avevano fatto i conti con la guerra che spargerà sangue per tutta New York.
Ma la vendetta sarà compiuta.
Migliorato da un secondo montaggio, resta un film lungo, noioso, troppo superficiale nell’introspezione dei personaggi.
Gravissimo aver messo in secondo piano l’atteso scontro finale per eccedere in digressioni storiche. (Fra gli sceneggiatori, anche Steven Zaillan, che contribuì alla stesura di "Schindler's List".)
DiCaprio fu una delusione, ma riguadagnò punti tornando a distanza di pochi giorni con un altro film da promuovere, “Prova a Prendermi”, in un ruolo che gli era più congeniale.
Daniel Day-Lewis assente dal set da molti anni, con la sua interpretazione di Bill si guadagnò una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista.
Ha dimostrato certamente di essere un valido attore, ma non da Oscar, è facile in tanta piattezza espressiva farsi notare sbraitando frasi ad effetto.
Cameron Diaz per la prima volta fuori da una commedia ha fatto il suo meglio.
Da notare la comparsa “ad honorem” di Martin Scorsese nei panni di gentiluomo nella casa in cui Jenny si introduce come “tortorella”.
E quella di Eva Henger, i giornali esaltarono la sua partecipazione al film neanche fosse la protagonista, la svolta della porno diva che diventa attrice! Macchè!! Appare due secondi e fa esattamente quello che faceva nei suoi vecchi filmetti.
Io guardavo Jimmy, l’amico di Amsterdam, e pensavo: ma dove ho già visto questa faccia da sfigato?!!
Finalmente mi arrivò l’illuminazione!
Ha recitato già anni fa accanto a Brad Pitt in “Vento di Passioni”.
Interpretava il fratellino minore un po’ fessacchiotto, messo sempre in secondo piano, persino dalla donna che amava. Lo stesso in “Gangs of New York”, Bill, Jenny, preferiscono tutti Amsterdan a lui!
Inoltre, in “Vento di Passioni”, moriva incastrato nel filo spinato, trafitto dalle mitragliatrici dei nemici e finito dal fratellone Christan (Brad Pitt) che urlava piangendo dal dolore.
In “Gangs of New York” muore infilzato in un cancello, ferito, e finito dall’amicone Amsterdam che urla disperato.
Ma gli fanno fare sempre la stessa cosa??!! Poveraccio…
Il quartiere di New York ricostruito da Dante Feretti è considerato una vera opera d’arte che nessuno ha avuto il coraggio di distruggere, ed è rimasto lì, a Cinecittà, visitabile per chi vuole e riutilizzabile magari per altri film.
Per esempio, dopo Scorsese, ha fatto uso di cotanta scenografia Vasco Rossi per il suo video Buoni e Cattivi (dove tra l’altro, hanno avuto il cattivo gusto di scegliere e truccare un ballerino come DiCaprio nel film.).
Anche il teatro, quello in cui Amsterdam rischia di fare una brutta fine sotto le lame di Bill, è rimasto a Villa Borghese, è più grande di come può sembrare guardando il film.
Il primo ad utilizzarlo fu Gigi Proietti con i ragazzi della sua accademia.
Gangs of New York è un film che non suscita grande entusiasmo, ma se ci si lascia suggestionare dall'idea che a girare questo film non è stato un pinco pallino qualsiasi ma Scorsese...cambia tutto! E premi e nomination abbondano:
- GOLDEN GLOBE 2002:
MARTIN SCORSESE, MIGLIOR REGISTA
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE "THE HANDS THAT BUILT AMERICA" DEGLI U2.
- 10 NOMINATIONS AGLI OSCAR 2003:
Miglior FILM,
Miglior ATTORE PROTAGONISTA (DANIEL DAY-LEWIS),
Miglior REGIA (MARTIN SCORSESE),
Miglior SCENEGGIATURA ORIGINALE (JAY COCKS, KENNETH LONERGAN, STEVEN ZAILLIAN),
Miglior SCENOGRAFIA (DANTE FERRETTI, FRANCESCA LO SCHIAVO),
Miglior MUSICA (BONO, THE EDGE, ADAM CLAYTON, LARRY MULLEN JR.),
Miglior FOTOGRAFIA (MICHAEL BALLHAUS),
Miglior COSTUMI (SANDY POWELL),
Miglior MONTAGGIO (THELMA SCHOONMAKER),
Miglior SUONO (TOM FLEISCHMAN, EUGENE GEARTY, IVAN SHARROCK).
Il Trailer di "Gangs of New York"
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