12 aprile 2010

Mine Vaganti

In questi giorni sono state rese note le candidature ai David di Donatello 2010.
Incetta di nomination per Paolo Virzì con "La prima cosa bella", ben 18!
Seguono "L'uomo che verrà" di Giorgio Diritti con 16 nomination, "Vincere" di Marco Bellocchio con 15, "Baaria" di Giuseppe Tornatore con 14 e "Mine Vaganti" di Ferzan Ozpetek con 10 candidature.

Dei David di Donatello ne parleremo più approfonditamente appena conosceremo i vincitori il 7 Maggio, oggi ci soffermiamo su "Mine Vaganti".



Il bel Tommaso (Riccardo Scamarcio) torna a casa.
Stavolta non ha intenzione di restarsene buono in un angolo, fingere che tutto vada bene, che tutto nella sua vita si svolga come vogliono i suoi genitori.

Tommaso sfrutta un momento di confidenza con il fratello maggiore, Antonio (Alessandro Preziosi), per tastare il terreno, vedere che tipo di reazione può portare in famiglia la sua verità.
Il fratello è sorpreso, ma non sconvolto. Tommaso dichiara di essere pronto a tutto, anzi, di desiderare che il padre lo cacci di casa così non avrà più alcun vincolo con quell'ambiente familiare e soffocante che l'ha costretto alla menzogna.
Ma il piano di Tommaso fallisce.
Suo fratello Antonio, conoscendo le sue intenzioni, lo batte sul tempo, dichiara la sua omosessualità nell'imbarazzo generale e si allontana dalla famiglia, sobbarcando tutte quelle responsabilità, che finora erano state sue, sulle spalle del giovane fratello.


Il personaggio più malinconico è quello di Antonio, che trova troppo tardi il coraggio di rivelarsi ed essere se stesso.
Un po' più goffo e sognatore Tommaso, fa simpatia, anche se illude la bella socia (Nicole Grimaudo) che cercherà inutilmente di portarlo a sé.

Per una buona prima parte, il pubblico è perplesso, "Questo dovrebbe essere un film divertente?", si chiedono in molti. Siamo davanti alle solite problematiche, alle solite scuse, alle solite bugie.
Ma poi arrivano gli amici di Tommaso da Roma, che con battute e gaffe regalano grasse risate in sala!
Per Ferzan Ozpetek, aver aggiunto un tocco di comicità in un suo film è un bel passo avanti, la malinconia era diventato il suo marchio di fabbrica!

In effetti, non sono solo i due fratelli ad avere problemi, si sa, alle donne i problemi non mancano mai! Se potessimo venderli saremmo tutte ricche!
Ogni personaggio femminile del film cova una certa insoddisfazione: la madre (Lunetta Savino) deve sopportare i tradimenti del marito ed i pettegolezzi di paese su i suoi figli, la figlia femmina, Elena (Bianca Nappi) è sposata con un ometto rozzo e deve gestire due figlie obese, la cameriera (Paola Minaccioni) bruttina, tonta e maltrattata come le serve del '700, l'eccentrica zia (Elena Sofia Ricci) che beve come una spugna ed ha un ladro che le entra in camera ogni notte, e la nonna che ha un segreto di gioventù...ebbene sì, è lei la vera Mina Vagante della famiglia.

"La mina vagante se n'è andata. Così mi chiamavate, pensando che non vi sentissi. Ma le mine vaganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare piani."

Il consiglio che la nonna lascia ai suoi nipoti e a gli spettatori è:
“Non farti mai dire dagli altri chi devi amare, e chi devi odiare. Sbaglia per conto tuo, sempre. È il modo con cui le persone sono felici.”



Particolarmente bella la colonna sonora, che vede la partecipazione di Patty Pravo con "Pensiero Stupendo" e "Sogno", canzone scritta appositamente per "Mine Vaganti". Però, il brano per eccellenza del film, che ha conquistato pubblico e critica, è "50 mila" di Nina Zilli.

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