Quanto detesto questi film divisi in due parti!
Vada per "Kill Bill", all'epoca fu una novità, ma poi sono arrivati a dividere l'ultimo film di Harry Potter, l'ultimo della saga di Twilight... ormai è una scelta che puzza di marketing.
In più il nostro caro Lars von Trier stavolta ha deciso di parlare di sesso, argomento che attira sempre, promettendo al pubblico scene esplicite e poi ancora più esplicite nella versione dvd.
Nel cast anche attori famosi come Uma Thurman e Shia LaBeouf, ben in vista sulla provocante locandina.
Sembra che Lars von Trier e il suo staff l'abbiano studiata proprio bene per raggiungere il successo!
SPOILER
Il primo film inizia con una donna distesa a terra, priva di sensi e ferita. Per fortuna, in quella stradina isolata, passa un uomo e le presta soccorso. Lei non vuole né l'ambulanza né la polizia. Lui la invita a salire a casa sua. L'uomo si occupa amorevolmente di lei che, sentendosi al sicuro, decide di raccontargli la sua vita.
Si chiama Joe ed è una ninfomane. Talmente consapevole di esserlo che non ha problemi a descriversi come una porta automatica di un supermercato, pronta ad aprirsi per chiunque passi.
Però anche a Joe, nonostante abbia sempre rifiutato i sentimentalismi, è capitato di innamorarsi. Peccato che da innamorata abbia smesso di provare piacere, sia nei rapporti con il suo amato Jerome che con altri.
Si passa al secondo film. Joe mette al mondo un bambino con il suo Jerome. Non era voluto, e mai si sentirà davvero una madre. Alla ricerca del piacere perduto non si farà scrupoli ad abbandonare il suo uomo e suo figlio.
Il suo essere ninfomane le crea seri problemi anche a lavoro, non è vista di buon occhio dalle colleghe e la sua pessima reputazione non gioverebbe a nessun datore di lavoro serio.
Joe finisce per lavorare con dei criminali, si occupano di riscossione crediti in modo violento e illegale.
Dopo anni di ottimo lavoro, il suo capo le chiede di istruire una giovane adolescente, di farne la sua erede. La ragazzina impara anche fin troppo da Joe e per puro caso diventa l'amante di Jerome.
Tradita dalla sua erede e scossa dai sentimenti che, nonostante sia passato tanto tempo, nutre ancora per Jerome, Joe tenta di ucciderlo, ma non toglie la sicura alla pistola, lui la disarma e la picchia ferocemente lasciandola in quella stradina dove è stata trovata.
L'uomo che l'ha aiutata, Seligman, ha ascoltato i racconti di Joe con interesse, razionalizzando ogni evento, senza mostrare eccitazione. Finita la storia, la saluta e va a dormire, ma nel cuore della notte entra furtivo in camera di Joe e tenta di avere un rapporto con lei. Joe lo uccide e scappa via.
Forse non era una vera ninfomane, ma una donna dalla spiccata fantasia. Ogni suo racconto parte da un oggetto nella casa di Seligman. Se quegli oggetti non fossero serviti solo ad accendere dei ricordi ma a creare delle storie? Jerome scompare e riappare con una "casualità" tipica di un personaggio di un romanzo sentimentale. A un certo punto lo stesso Seligman mette in discussione l'autenticità dell'ennesimo incontro tra Joe e Jerome (il parco pieno di foto di Jerome e della sua ex-moglie, Joe alza lo sguardo e lui è lì, pronto a instaurare una nuova relazione con lei). Anche lo scontro finale, che l'ha lasciata k.o. in quella stradina desolata, avviene in modo un po' assurdo.
Per me Joe non ha raccontato nulla di vero. Voleva solo essere provocatoria nei confronti di Seligman, proprio come questo film vuole esserlo nei confronti del suo pubblico.
Come al solito i film di von Trier possono avere molteplici spiegazioni, sarei curiosa di sapere la vostra opinione.
16 aprile 2014
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RispondiEliminaLars von Kruk ha cercato l'incassone (che pare, tutto sommato, modesto) sfruttando ovvi motivi tra i guardoni di tutto il mondo (in sala, intorno a me, c'erano solo uomini di varie età)
Bilancio complessivo: il film parla più della sofferenza che del sesso. Nei film di Larseccetera c'è sempre molta sofferenza, soprattutto nelle donne. E questo non fa eccezione
Lars è un depresso cronico e si sente in tutto ciò che fa. Sulla ricerca dell'incasso, vedo che siamo d'accordo.
EliminaLa tua interpretazione mi piace molto. Ammetto di non averci minimamente pensato. Per me il rifiuto finale di fare sesso è solo il tentativo di Joe di restare coerente a ciò che diceva due minuti prima, cioè reinventarsi annullando la sua sessualità. La tua chiave di lettura ha del fascino però, un po come faceva Kevin Spacey ne I soliti sospetti.
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