14 ottobre 2010

L'attentato a Belpietro (parte2)

Già non ci credevo, ma adesso...

Tutto è iniziato con un eccessivo clamore e un uso improprio del termine "attentato", che mi ha ricordato molto la parodia di Beppe Braida:



Poi, già nei giorni successivi, la notizia è andata ad acquietarsi fino a spegnersi nell'oblio. Qualcuno si vergogna di dire come procedono le indagini?

Nelle prime ore avevano descritto l'accaduto in questo modo:
Belpietro torna a casa, sicuro di saluta la scorta e sale da solo le scale. Davanti alla porta di casa trova il suo killer. Attimi di tensione fino a quando l'uomo non preme il grilletto. La pistola si inceppa, Belpietro è salvo per miracolo. L'aggressore scappa. Belpietro con prontezza avvisa la sua scorta. Gli uomini arrivano subito, lottano con il criminale, ma nonostante i loro sforzi, l'attentatore fugge.

Bella storia vero? C'è tutto, azione, suspense, coraggio...ti viene voglia di alzarti in piedi e applaudire urlando "Grande Belpietrooo!!".

Ma le cose nella realtà non sono andate così.

Belpietro è stato regolarmente accompagnato fino alla porta del suo appartamento. Gli uomini della scorta, compiuto il loro dovere, scendono le scale e vedono un uomo armato. Armato male però, la sua pistola non è in grado di sparare. Ma nel dubbio, subito, tale A.M. spara tre colpi di pistola contro l'aggressore che riesce comunque a scappare.

Di questo aggressore non c'è traccia alcuna. Non è stato ripreso dalla telecamere di sorveglianza, non ci sono impronte o altri segni, solo la testimonianza degli uomini di scorta. I tre colpi sono partiti solo dall'agente A.M. che a quanto pare ha una pessima mira.

L'attentatore aveva la pistola inceppata?! Ma che razza di killer è?! Ma quanto spesso può capitare una cosa simile? Troppa fortuna. E' più facile che fosse un ladro con un'arma scarica.

O se addirittura non fosse mai esistito? Ripeto, non se ne è trovata traccia. Inoltre, A.M. ha già vissuto la stessa identica situazione nel 1995 quando era di scorta a D'Ambrosio, che ha raccontato:
"Quel poliziotto non è un novellino, Ha una grande esperienza di scorte. Lascia stupiti il fatto che si sia lasciato ancora una volta sfuggire l'attentatore. Capitano tutte a lui..."
"L'ipotesi di agguato nei miei confronti è rimasta solo un'affermazione di Alessandro M.".
"La ricostruzione dell'agguato che ho letto sui giornali presenta diverse stranezze"

Ovvero, troppe analogie a quanto successo nel 1995.

Se spacciarsi per eroe, poteva essere un modo per farsi aumentare lo stipendio, è andata male, anzi, malissimo.

Oggi sui giornali leggiamo che:
La sicurezza intorno al direttore di Libero, Maurizio Belpietro, è tornata a livelli di guardia standard. A otto giorni dal fallito attentato avvenuto nella sua abitazione nel centro di Milano, il questore ha firmato un «ordine di servizio» che ha ripristinato un’attenzione più bassa.
Della sua scorta, inoltre, non fa più parte Alessandro M., l’agente che, la sera del 4 ottobre, ha sventato l’agguato mirato a colpire il direttore di Libero. Il poliziotto, rientrato in servizio due giorni fa dopo una settimana di riposo, è stato assegnato momentaneamente ad altro incarico.


Perché? Non trovate che sia strano? Io se avessi un eroe a difendermi me lo terrei stretto. Se ci fosse ancora un misterioso attentatore in circolazione vorrei qualcosa di più che una "guardia standard".
Che abbiano scoperto che è stata tutta una montatura colossale?

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