C’è chi osa giudicare questo film come un opera da poco, bonaria e poco incisiva.
Ma allora perché la frase che fa da titolo è rimasta nella storia??
Perché tutto il film è un vero cult!
A mio parere è una delle migliori interpretazioni di Totò, nonché una sua buona idea!
E suo infatti il soggetto:
Un povero uomo, Totò Esposito, si reca a Cinecittà per guadagnare almeno pochi spiccioli come comparsa in un film su Napoleone, ma fa irruzione sul set sbagliato combinando un bel po’ di guai, e quando il capocomparse lo insulta davanti a tutti, esasperato, Totò minaccia di morte l’uomo.
A quel punto viene chiamata la sicurezza e Totò si ritrova in manicomio.
Qui conversando con il dottore, spiega il motivo della sua reazione: il capocomparse era il suo caporale. Niente a che fare con vecchi dissapori da caserma, si tratta di una teoria ben precisa vagliata a proprie spese in anni di disavventure:
Il mondo è diviso in due categorie, gli Uomini che lottano e subiscono angherie di ogni tipo per ottenere quel poco che hanno, e i Caporali che sfruttano e fanno soffrire gli altri.
Totò ne ha incontrati tanti di caporali, (tutti con il volto di Paolo Stoppa) dal milite fascista, al generale tedesco nel campo di concentramento che voleva vederlo morto, all’ufficiale americano, un porco ubriacone che tentò di approfittarsene della sua amata Sonia. Ed infine il direttore di una nota rivista che con false promesse lo fece diventare il testimone oculare di un omicidio nonché “il figlio del secolo” mettendo la sua faccia in copertina. Scoperta la gravità dell’inganno Totò tentò di porvi rimedio ma cosa valeva al commissariato la sua parola di misero Uomo contro il “Caporale”??
Il dottore resta colpito dalla riflessione del suo paziente, lo lascia andare, non ha nulla che non va.
Ma la maledizione del caporale non è finita! All’uscita Totò incontra la sua Sonia bella più che mai, ha trovato un marito, e questo è già un duro colpo per il poveretto innamorato di lei da anni, ma il peggio è che non ha sposato uno qualunque, ma un disprezzabile uomo della categoria dei “caporali”!
Capisco perfettamente il tormento di Totò in questo film, anch’io ho un “caporale” che mi perseguita.
Il mio caporale è alto non più di 1,70, ha più di 50 anni, ha una pancia enorme, mangia di tutto, in particolare va pazzo per i frutti di mare crudi, ha pochi capelli, gli occhi scuri e severi, le sopracciglia acute ma non spesse, si rade sempre la barba e si riempi di profumo fino alla nausea. Abbina malissimo i colori di pantaloni, giacca, camicia, cravatta, calzini. Scarpe puntualmente in pelle marrone.
Fuma di continuo, e visto che riveste una certa autorità se ha voglia di fumare fuma alla faccia dei divieti, della sicurezza e del rispetto degli altri.
Ma non c’è da meravigliarsi, il rispetto è un concetto a lui estraneo.
Non esistono “grazie” “prego” e “per favore”. Ordina e basta, se ti chiama per cognome è già tanto, gli altri li chiama con uno schiocco di dita o indicando “Tu!”.
Non ha la delicatezza di mostrare il suo disappunto con garbo o in privato, ti sputtana davanti a tutti non lesinando insulti. Gli uomini se la cavano con “coglione”, ma le donne…
Le donne da lui non vengono solo insultate quando sbagliano, ma sempre e comunque solo perché sono donne.
Ha una concezione strana degli esseri femminili, che si riassume in: sono tutte troie.
E come tale le tratta, tenta approcci cafoni, fa apprezzamenti pesanti, si diverte a raccontare di sue presunte avventure erotiche usando la massima volgarità.
Il primo “caporale” l’ho incontrato alle scuole medie, sotto le mentite spoglie di professore.
Non mi ha dato problemi, io facevo il mio lavoro e lui il suo. Ma quando conosci il tipo preferiresti evitarlo! E credevo davvero che non ne avrei più incontrati, e invece ne trovai altri due al Liceo, altri ancora all’Università, persino alla scuola guida e poi nel lavoro.
Si estingueranno prima o poi questi Caporali?
Con tutti gli uomini che ci sono proprio con la razza peggiore devo avere da spartire?!!
Se non avete un caporale tutto vostro che vi assilla, vi sarà capitato di guardarvi attorno ed avere la sensazione deprimente che ci sono persone a cui va tutto bene sempre e comunque, risultano vincenti pur essendo delle persone moralmente spregevoli e totalmente irrispettose della dignità e i sentimenti altrui, e spesso dell'intera società.
Questi sono i "caporali".
20 luglio 2006
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