03 luglio 2006

IN BARCA A VELA CONTROMANO


Il titolo mi incuriosiva, e così ho deciso di vedere questo film.


Massimo (Valerio Mastandrea) è un giovane aspirante calciatore che si ricovera in ospedale per riparare i legamenti del ginocchio e tornare a correre. Ma in attesa di essere operato, si ritrova per compagno di stanza un tipo strano, che è lì da ben 4 anni!! Sa tutto di tutti, ed incute un certo terrore nel giovane facendogli intendere che è già fortunato se cammina e non dovrebbe mettersi sotto i ferri con il rischio di restare zoppo o paralizzato.
Massimo scopre attraverso le parole di Luigi(Antonio Catania) un quadro generale delle condizioni dell’ospedale pietose e soprattutto l’odio comune di tutti verso il giovane dr Cupreo , ritenuto un inetto e sadico a cui in molti in quell’ospedale devono le loro squallide condizioni.

Massimo si lascia convincere dalle parole di Luigi e corre a chiedere spiegazioni al dr Cupreo (Davide Bechini) .
Ma il dottore lo rassicura apportando evidenti prove delle bugie di Luigi, in fin dei conti Massimo è stato assunto proprio per spiarlo!! Massimo in realtà è un medico, arrivato alla laurea a furia di 18, ed ora in cerca di lavoro, che otterrà solo se riuscirà a scoprire chi ha organizzato un mercato nero vendendo i posti letto in ospedale.
Il sospettato numero uno è Luigi perché pare sia un così abile parlatore e bugiardo da riuscire a far liberare troppo in fretta i letti dei suoi compagni di stanza.

Massimo ora non si farà più prendere in giro!
Ma Luigi gli racconta del poveraccio che dorme nella stanza accanto, che dopo due mesi dall’operazione ancora non poggia la gamba a terra, perché il dr Cupreo sapendo che aveva un cancro alla gola, e quindi era prossimo alla morte, si è divertito ad esperimentare su di lui.
La storia è convincente, Massimo ritorna furibondo a chiedere spiegazioni al dottore e lui gli fa notare che la cicatrice che quell’uomo ha alla gola non è da sala operatoria per l'esportazione del cancro, ma uno squarcio causato da un incidente.
Ma allora qual è la verità??? Chi è il buono e chi il cattivo??

Ritorna nella stanza in cerca di prove, frugando nell’armadietto di Luigi vede delle scarpe nuove con le suole consumate. In quel momento entra l’infermiere (Maurizio Mattioli), grande amicone di Luigi, e racconta una sua versione della verità: Luigi è un eroe, lui è malato di cancro, ma finge di stare bene per far forza a tutti gli altri.
Un eroe? E allora come può Massimo a questo punto non credergli??
Non può più lavorare per quell’essere spietato di Cupreo, ne ha abbastanza di questi giochetti decide di firmare il modulo per uscire.

Ma ritorna Luigi, si pente di tutte le cose dette, non vuole che il ragazzo rinuncia al suo sogno, operarsi per poter di nuovo giocare a pallone, e si alza in piedi!! Lui, che è paralizzato perché non ha entrambe le rotule!! Ha mentito anche su questo!!
Massimo allora raggiunge l’infermiere: non esce più! Resterà perché sono tutte bugie quelle raccontate da Luigi con medici spietati e crudeli! Qui è lui il vero bastardo!

Riferito l’accaduto l’infermiere corre impaurito da Luigi che è svenuto per terra, lo aiuta, è grave, con lo sforzo ha lesionato le sue ossa.
L’infermiere e la bella caposala (Emanuela Rossi) non vedono altra soluzione che chiamare il dr Cupreo.
Luigi preferirebbe moire piuttosto che farsi toccare da lui, perché teme che non esiterebbe un attimo a tagliargli le gambe.
Ma non c’è altra scelta, per quanto si dimeni riescono ad iniettarli un sedativo, domani verrà operato.

Massimo non ha gradito i modi aggressivi del dr Cupreo, si ritrova ancora una volta a pensare che Luigi è davvero una brava persona…ma…non è narcotizzato!??!! Tranquillissimo prende una mela e se la mangia mentre ordina alla caposala, la sua donna, e all’infermiere suo abilissimo complice di prendere le analisi di un altro paziente così l’anestesista si rifiuterà di portarlo sotto i ferri domani.

Massimo si arrende di fronte ad un piano così machiavellico e se ne va, rinunciando al lavoro che avrebbe avuto in cambio della sua spiata.
Ma perché rinuncia?? A noi spetta capirlo.
Forse perché ha capito che i concetti di giustizia e di verità non sono certi ma relativi?

La trama è intricata e pieni di colpi di scena, ma decisamente andava raccontata meglio visivamente. La scusante può essere che si tratta pur sempre di una produzione italiana del ’97 e con il regista-sceneggiatore Stefano Reali alla sua seconda esperienza cinematografica.
Però è un peccato perché è una bella storia, bravi anche gli attori.

Da dove viene fuori il titolo?
Luigi ha una sua teoria della vita, più sei in difficoltà e ti incazzi più vivi.
Un tale era malato di cancro, sapendo che gli spettava poco tempo da vivere decise di realizzare un suo sogno: solcare da solo in barca a vela i mari.
Ci riuscì e guarì miracolosamente anche dal cancro.

Durante il confronto tra Massimo e l'infermiere, quest'ultimo ripete questa storia ma lasciandosi sfuggire quel "contromano" che non fa parte certamente del linguaggio nautico.

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