07 luglio 2012

Il mostro

Nel 1994 Vincenzo Cerami e Roberto Benigni creano un nuovo capolavoro di comicità.
Ancora una volta un geniale equivoco dà vita a una sorprendende avventura.
Se in "Johnny Stecchino" si riesce a trovare il lato comico della mafia, ne "Il Mostro" si ironizza sui maniaci che diventano mostri da sbattere in prima pagina (e poi forse in cella), e sulle "infallibili" indagini della polizia, in particolare su certi psicologi criminali che sembrano più pazzi di quelli che dovrebbero curare.

A ben guardare c'è poco da ridere.
Il Paese è in allarme. C’è un Mostro, un maniaco che uccide e riduce a pezzi le donne.
Una povera donna che si vede minacciata con una sega elettrica da uno strano individuo cosa può pensare se non che sia il famigerato Mostro di cui tanto si parla?
Ne comunica l’identikit alla polizia che inizia a seguire il possibile Mostro. Gli atteggiamenti dell’uomo fanno aumentare i sospetti a suo carico, urge che una poliziotta si offra volontaria per una missione pericolosissima.
L’unica disposta ad accettare è Jessica Rossetti. Dovrà trovare il modo di vivere accanto al Mostro e coglierlo in flagrante.
L’impresa si rivela più facile del previsto. Il Mostro è a corto di liquidi, si accorda con Jessica affinché diventi sua coinquilina. Jessica è tesa e sospettosa, ma giorno dopo giorno si convincerà di avere accanto un uomo buffo e pasticcione non certo un Mostro.
Loris non è il Mostro, ma il maniaco non è lontano…

Una trama da thriller in piena regola! Eppure, nelle mani di Benigni diventa il massimo del divertimento.


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