In una piacevole giornata al parco, Mr Barrie (Johnny Depp) uno scrittore-sceneggiatore, incontrerà una graziosa vedova (Kate Winslet) e i suoi quattro figli.
La fervida fantasia dei bambini riaccenderà in Barrie una forte ispirazione che lo porterà a scrivere una delle favole più originali di tutti i tempi: “Peter Pan”.
Ma il successo della storia non riuscirà a cambiare positivamente la sorte dei nostri protagonisti.
Il piccolo Peter, a cui Barrie dedica la sua commedia, è un bambino molto sensibile e taciturno, perché patisce ancora la perdita del padre. Da allora si rifiuta di divertirsi e di lasciarsi cullare dai sogni per non soffrire ancora. Più ti illudi che il mondo sia perfetto e più ti crolla addosso quando urti contro delle crudeli verità.
Per Barrie, che al contrario di Peter è riuscito a superare un grave lutto della sua famiglia aumentando le sue illusioni e le sue fughe in una Neverland (L’isola che non c’è), diviene una missione aiutare il bambino a riprendere la sua infanzia, ovvero la fantasia e la speranza!
Ma i tentativi di Barrie rischiano di svanire davanti ad un male che la fantasia non può guarire.
La vedova Sylvia Llewelyn Davies, si ammala gravemente.
I sogni riescono ad allietare la vita, ma non sono un rimedio a tutta la nostra vita.
Diviene quasi spontaneo trasformarsi in Marzullo e chiedersi: “La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?”.
Eterno dilemma irrisolvibile!
I sogni aiutano a vivere, ma a volte ti annientano se non si realizzano, come accade a Peter.
La vita non è sempre un sogno, ma i momenti più belli si.
Il film ripercorre con eleganza ed ovviamente romanzando una parte della vita di James Matthew Barrie, passato alla storia come “il padre” di Peter Pan.
Dopo tantissimi film dove hanno tento di far rivivere questa favola, rendendola quasi nauseante a furia di ripeterla, finalmente abbiamo modo di osservare la storia “dietro le quinte”, scoprendo chi, come e perché ha ideato “Peter Pan”, il ragazzino che non vuole crescere mai.
“Neverland” è un film drammatico, ma io personalmente non l’ho trovato così strappalacrime, è equilibrato e gradevole da vedere.
Se avessero raccontato come si svolsero davvero i fatti, allora si che ci sarebbe stato da piangere!
Per rispetto alla biografia di Barrie, va detto che...
- Non era bello ed affascinante con Depp, soffriva di nanismo.
- I figli erano cinque e non quattro.
- Il marito di Sylvia Llewelyn-Davies era ancora vivo quando Barrie la incontrò.
- Sylvia morì nel 1910, sei anni dopo la "prima" di Peter Pan (1904), non pochi giorni dopo.
- Nel finale del film i bambini, benché siano rimasti orfani, potranno contare sulla nonna e Mr Barrie. In realtà, la vita dei bambini fu costellata di tragedie.
- Peter odiò sempre la notorietà che gli derivò dal suo legame con la figura di Peter Pan.
I due attori protagonisti Jhonny Depp e Kate Winslet mi sono piaciuti, sulla carta sembrano una strana coppia, ma nel film formano un buon connubio.
Il piccolo Peter interpretato da Freddie Highmore, con i suoi occhioni azzurri e lacrimosi forse vi commuoverà.
Tra gli altri, va segnalata la presenza di Dustin Hoffman, nel ruolo del disperato ma molto ironico produttore di Barrie.
Hoffman non è nuovo ai film in tema “Peter Pan”, lo ricordante in versione "Hook-Capitano Uncino" contro Robin Williams?
Il nome del protagonista della favola di Barrie, Peter Pan, è stato usato nel campo della psicologia per definire "La sindrome di Peter Pan", che spesso citiamo anche nel nostro parlare comune per ironizzare sulla scarsa maturità di alcune persone di nostra conoscenza, ma questa sindrome è più seria di quanto il suo nome possa far supporre!
22 gennaio 2007
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