Brutto tecnicamente. Povero in scenografie e costumi. Il cast è del tutto scombinato e poco credibile. L’unico in parte è Neri Marcorè, gli altri adoperano una recitazione sotto la sufficienza.
Persino la Littizzetto, per la prima volta protagonista, è assai deludente.
La Littizzetto è favolosa presa in piccole dosi. Le sue opinioni schiette e semplici divertono in tv, la sua irriverenza è disarmante. E sta crescendo anche come attrice…con molta calma. Preferisce essere se stessa, o qualcosa di molto vicino, e si adegua di conseguenza scegliendo dei ruoli a lei congeniali. Ruoli brevi, non so perchè, ma non ha la forza da protagonista.
In “Ravanello rosa pallido” Luciana Littizzetto è Gemma Mirtilli, una sfruttata segretaria di una agenzia di showgirl (è messa peggio di Ugly Betty!). Il suo capo, braccato dall’ex proprietario dell’agenzia, è costretto a cedere l’attività distruggendo la sua credibilità. Fa credere di avere una showgirl straordinaria, per giorni si susseguono notizie su di lei che suscitano la curiosità della gente. Il giorno in cui è pronto a svelare la beffa, per errore tutti credono che l'attesa showgirl Gala sia Gemma.
Essere normale diventa il nuovo must. La normalità riesce a conquistare anche le campagne pubblicitarie telefoniche (negli anni ’90 erano incentrate su super topmodel alle prese con avventure assurde. Ricordate Megan Gale?). E con uno sponsor così forte alle spalle la presenza di Gala/Gemma al Festival di SanRemo è assicurata. (Infatti Megan Gale andò a SanRemo accanto alla Carrà e Ceccherini).
Dopo più di dieci anni da questo film, forse stiamo iniziando ad apprezzare davvero la normalità. Di sicuro nelle campagne pubblicitarie ci sono meno belle e più comici.
Anche se in modo zoppicante la Littizzetto ha proposto la sua idea. W il normale! Perché: “Se volete che vi capitino cose speciali state accanto a donne normali”.
04 giugno 2012
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