Tutto ha inizio nelle terre della Germania, l'esercito romano, guidato dal prode generale Maximus Decimus Meridius, con una sanguinosa e feroce battaglia sconfigge i ribelli tedeschi confermando il dominio romano.
Marco Aurelio è l’imperatore per cui i soldati hanno combattuto, noto nella storia come l’imperatore filosofo, ormai divenuto vecchio e stanco, sente l’arrivo della fine dei suoi giorni e non può lasciare Roma nelle mani di quello scellerato di suo figlio Commodo! Preferisce di gran lunga il capace e giusto generale Maximus.
Ma naturalmente Commodo non è dello stesso parere, e pur di salire al trono, strozza suo padre prima che possa eleggere suo erede Maximus. Così, in quanto discendente di sangue, Commodo diventa ufficialmente imperatore senza troppi problemi, e per togliersi ogni ulteriore impiccio ordina l'esecuzione di Maximus e della sua famiglia.
Maximus anche se ferito riesce a fuggire alla sua esecuzione ma non a proteggere la sua famiglia.
Arriva, dopo una strenuante corsa contro il tempo, e trova solo terra bruciata, morti, e suo figlio e sua moglie crocifissi sull’ingresso della sua casa. Dopo aver dato loro una giusta sepoltura, sviene distrutto dal dolore fisico e morale.
Mentre giace a terra inerme delle mani misteriose lo catturano e si ritrova schiavo in Africa.
Qui viene acquistato da Proximus, un ex-gladiatore che organizza spettacoli sanguinari per le arene dell’impero, che spera di ritornare con i suoi gladiatori al mitico Colosseo, il posto dove si è guadagnato la sua libertà e dove solo i grandi gladiatori vanno a combattere sotto gli occhi dell’imperatore.
Maximus cerca la vendetta, vuole uccidere Commodo, andare a Roma è quello che più lo avvicina a raggiungere il suo scopo.
Trionfa in ogni suo combattimento, diventa una leggenda, la sua fama si espande, per tutti sarà l’”Ispanico”.
Giunto a Roma, la sua identità non rimane segreta a lungo, viene riconosciuto dall’Imperatore ma soprattutto da Lucilla, sorella di Commodo, da sempre innamorata di lui, e per lui, per vederlo libero, organizzerà una congiura contro suo fratello. Ma il piano viene scoperto, Commodo ordina di uccidere tutti i congiurati, solo Lucilla resta viva perché il fratello prova per lei una forte attrazione che è rimasta ancora insoddisfatta.
Maximus, dal canto suo, dall’arena continua a lanciare il suo disprezzo, lottando per se stesso e non per onorare un indegno imperatore, e questo è chiaro a tutta la nobiltà romana assidua frequentatrice degli spalti del Colosseo. (VIDEO)
Commodo vede messa a rischio la sua autorità da uno schiavo, prima di diventare ridicolo e patetico a gli occhi di tutto il suo popolo deve correre ai ripari. Decide di combattere contro Maximus al Colosseo. Possibile che un incapace come lui ora abbia tanto coraggio? Per avvantaggiarsi nella vittoria mentre Maximus è legato gli inferra un pugnalata “quasi” letale.
Nonostante questo enorme disparità di forze, Maximus spinto dal ricordo dei suoi cari riuscirà a far giustizia uccidendo in combattimento l’imperatore Commodo.
Ma compiuta la sua missione, anche il Gladiatore morirà sognando di riunirsi con i suoi cari.
Per Maximus un’uscita di scena gloriosa, mentre il corpo di Commodo resta a terra nella polvere.
Il film ha vinto nel 2001 un Golden Globe come miglior film drammatico, e cinque Oscar: come migliore attore a Russell Crowe, miglior costumi Janty Yates, miglior sonoro Scoott Millan, Bob Beemer e Ken Weston, miglior effetti visivi a John Nelson, Neil Corbould, Tim Burke e Rb Harvey.
L’Oscar ha conferito la totale e piena credibilità di attore a Russell Crowe che prima di allora, un po’ come tutti agli inizi, aveva dovuto accontentarsi quasi sempre di film miseri e squattrinati.
L’ondata fortunata parte già nel 1999, quando riuscì ad ottenere una nomination come miglior attore per "The Insider - Dietro la verità ", poi il successo incredibile de “Il Gladiatore” ed ora solo grandi film da Oscar!
Nei panni di Maximus, Russell è irresistibile! Forte, coraggioso, valoroso, saggio, marito e padre esemplare, ed anche fisicamente…l’armatura gli dona! E che sguardo fiero e sicuro! Non è possibile che siate rimasti indifferenti.
Buona prova anche per Joaquin Phoneix, per me uno dei migliori attori di Hollywood in questo momento, tenetelo d’occhio. Ne “Il Gladiatore” è Commodo, l’antagonista del nostro eroe, doveva essere odioso ed antipatico e ci riesce perfettamente.
Piuttosto scialba e inespressiva Connie Nielsen, nei panni di Lucilla, ma per fortuna la sua insufficienza non danneggia il film.
Oliver Reed, eccellente interprete di Proximus, con questo film conclude la sua carriera. Muore il 2 Maggio del 1999, durante le riprese del film a Malta. Il copione, che prevedeva diverse scene per Reed, ha dovuto essere sostanzialmente modificato, e nelle ultime sequenze del film riusciamo a vederlo ancora in scena grazie ad un abile uso di pezzi tagliati da scene girate precedentemente e all’uso di effetti speciali.
Nonostante questa nobile storia sia così romana e quindi italiana, nel cast, le uniche presenze del nostro Paese sono Giorgio Cantarini ( il famoso bambino de “La vita è bella”) e Giannina Facio, nel film rispettivamente figlio e moglie del Gladiatore.
La regia di Ridley Scott è buona, non indugia troppo su immagini cruente e si sofferma poeticamente sui paesaggi, i giochi di luce fra il sole e le nuvole, e i grandiosi palazzi romani ricostruiti abilmente al computer.
Ma regala troppi errori al montaggio! Mentre Massimo accarezza il suo destriero dopo la battaglia in Germania si vede alle sue spalle un uomo della troupe, e durante il primo combattimento al Colosseo si rovescia una quadriga e si nota vistosamente un bombola usata per creare il fumo così da rendere l’azione più concitata…e c’è ne sono ancora altri di errori!
Ma capitano sempre a Russell registi distratti?! Anche in “Beautiful Mind” si vedono di continuo spuntare microfoni da ogni angolazione!
Anche alla sceneggiatura diamo un “buono”, a mio parere lascia troppi dettagli all’intuito dello spettatore. Ma forse è solo un’abile tattica per non cadere in imprecisioni storiche ed essere tartassati dai critici. Ed a proposito di storia è giusto precisare che:
- Maximus è una figura del tutto inventata,
- Marco Aurelio, nonostante la sua saggezza, ha eletto come successore nel 176 d.C. suo figlio Commodo, lo considerava uno sprovveduto, ma era pur sempre sangue del suo sangue! E si sforzo di insegnargli ed essere un buon imperatore.
- Appena al potere Commodo ripristinò i giochi e le feste aboliti da suo padre, esaurì disastrosamente le finanze dello Stato, si vantava di essere un forte gladiatore e spesso, destando scandalo, scendeva egli stesso in arena armato di tutto punto ed adornato con pelli di animale come Ercole (il suo mito) sfidando dei poveracci con delle spade di legno, e pare che ogni sua presenza al Colosseo costasse ai Romani un milione di sesterzi detratto dalle casse dello stato. Governò come un despota perseguitando la nobiltà romana, e dopo essere scampato a vari attentati, morì strozzato dall’atleta Narciso sotto ordine della sua concubina Marcia. Il suo regno personale durò dal 180 al 192 d.C.
Il grande merito di questo film, quindi non è quello di una ricostruzione storica perfetta, ma è l’aver riacceso l’entusiasmo per la storia romana, ed aver dato ai romani d’oggi l’idea per guadagnare due soldi con spettacoli di gladiatori e facendo le foto con i turisti vestiti da antichi romani! Vi pare poco trovare una buona idea per arrotondare lo stipendio?!
Il problema è che spinti da tanto entusiasmo ad Hollywood hanno proposto altri film sul mondo antico:
“Alexander” e “Troy”.
Non aggiungo altro, di questi due film appena citati, ne parleremo separatamente a breve.
Ritornando a “Il Gladiatore” sembra certo l’arrivo di un secondo capitolo, Russell, come tutti noi, è rimasto legato a questo suo straordinario personaggio e ritiene che non c’è modo migliore per riguadagnarsi l’affetto del pubblico, turbato dalle sue ultime vicissitudini private, se non rivestendo i panni dell’amato Maximus.
20 febbraio 2006
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 COMMENTI:
Posta un commento