22 marzo 2006

TROY

L’idea di guardare questo film non mi allettava, si, c’è un Brad Pitt più fisicato che mai, un languidissimo Orlando Bloom…ma non bastavano a farmi sopportare l’idea di vedere manomesso il mito della guerra di Troia per l’ennesima volta!
Wolfgan Petersen, il regista, per riuscire a riassumere questo mito così intricato nel tempo di un film, ha eliminato gli dei, pensando in un colpo solo di recuperare tempo e dare un realismo storico dell’evento, che finora, nonostante gli studi storici ed i reperti ritrovati, resta ancora e solo un mito.
Poteva dare dei buoni frutti questa idea se poi non se ne fosse fatta venire un’altra: storpiare tutta la storia fino a concluderla in maniera così…così…non ci sono parole per esprimere il mio disappunto!!
Mi deludono anche luci e fotografia: sembrava un cartone animato!!
Ma allora Wolfgan volevi il realismo o no??! Che cavolo volevi??!! Dì la verità, ossia che cercavi solo un filmone commerciale che ti regalasse un po’ di notorietà come Spielberg!!

Riguardo il cast, che Brad Pitt interpretasse proprio Achille, che a me è sempre stato terribilmente antipatico…mi dispiaceva! Come mi dispiaceva che ad incarnare il mio preferito, Ettore, ci fosse Eric Bana, bravo attore, ma non mi attira più di tanto. Guardando il film poi, ho trovato che in fondo Brad Pitt non era tanto male come Achille, ma Eric Bana, proprio no…volevo qualcun altro!! Elena, Diane Kruger, come bellezza ci siamo, ma quanto è piagnona!! Per come me l’ero immaginata io studiando questo mito, Elena era più stronza che lagnosa!! Orlando Bloom nei panni di Paride: perfetto! Un imbecille ancor più rimbambito dall’amore, così doveva essere Paride, bravo! Il voto generale per tutto il cast si aggira sulla mediocrità, per qualcuno con accanto un più per altri un meno. Il grosso problema, oltre a una sceneggiatura patetica con dialoghi stupidi, è che Brad Pitt ha regalato ad Achille troppe movenze da americano, e così tutti quelli del cast, la cosa era visibile e stonava.
Un punto in difesa degli attori: il doppiaggio in italiano è pessimo! Il doppiaggio peggiore che abbia mai sentito! In lingua originale, le vere voci degli attori hanno molta più intensità ed emozionano.

Andiamo alla trama, l’ideale sarebbe fare un raffronto fra il testo dell’Iliade e il film, ci provo!
Vi avverto che il discorso è lungo, se pensate di saperne abbastanza saltatelo pure, leggetelo a puntate, leggetelo tutto…fate come vi pare!

Il film, eliminando gli dei ignora un antefatto alla guerra che ha una certa rilevanza: Il pomo della discordia!

Priamo, il re di Troia, aveva cinquanta figli, e fra essi c’era Ettore il suo erede, il suo prediletto, il suo orgoglio, e Paride, che ancor prima di nascere, alla madre era stato predetto che sarebbe stato la rovina della patria.
Per evitare questo, Priamo ordinò che appena nato venisse esposto (ovvero legato per i piedi a testa in giù) sul monte Ida così che il destino scegliesse per lui una morte di stenti o un futuro lontano dal regno.
Un’orsa impietositasi dalle urla del bambino decise di allevarlo, finché cresciuto si presero cura di lui dei pastori. Diventato un bellissimo adolescente, Zeus lo scelse per sciogliere il terribile dilemma del “pomo della discordia”: si celebravano le nozze fra Teti e Peleo (genitori di Achille), era stati invitati tutti gli dei tranne Eris, la dea della discordia, che per rovinare la festa fece scivolare sul tavolo una mela d’oro con su scritto “alla più bella”. Hera, Atena e Afrodite ritenevano di meritare quel prezioso dono, ed imposero a Zeus di scegliere a chi darlo. Ma lui, volendo cavarsi da ogni impiccio, ordinò a Ermes di cercare Paride per affibbiare a lui l’arduo compito.
Le tre dee tentarono di corrompere Paride con doni allettanti: Hera gli promise di farlo diventare il ricchissimo padrone di tutta l’Asia, Atena di renderlo invincibile, Afrodite gli avrebbe donato l’amore della donna più bella del mondo. Paride scelse Afrodite.

Poi, abbiamo il fatidico incontro tra Paride ed Elena, raccontato nel film in modo accettabile ma eliminando la magia degli dei ed altri piccoli dettagli:

Qualche tempo dopo riconosciuto dalla madre Ecuba venne ripreso in patria e Priamo volendo che si impratichisse con gli affari politici gli affidò l’incarico di andare a Sparta.
Fu accolto calorosamente da Menelao, il re di Sparta, ma chi attirò la sua attenzione fu Elena, moglie di Menelao. Si ricordò allora della promessa di Afrodite, e chiese alla dea l’amore di Elena.
I flussi d’amore che la dea inviò funzionarono, Elena dimentico tutto, il marito, la figlia, e scappò via con Paride. Arrivati a Troia tutti la accolsero con gioia tranne Cassandra, che era in grado di prevedere il futuro ma non era mai creduta, tutto a causa di una punizione inferta da Apollo, lui le aveva dato il dono della profezia in cambio del suo amore, Cassandra aveva gradito il dono ma non aveva nessun interesse nei confronti del Dio che offeso la punì non dandole la possibilità di essere creduta. Quindi inutili furono le sue urla, i suoi racconti di cattivi presagi, il regno per Elena andò incontro al suo triste destino.

Mancano altri particolari sull'arruolamento:

Menelao adirato raccolse tutti i re della Grecia, un esercito potente e numeroso come non mai, che vantava fra le sue schiere grandi eroi. Ma proprio i due eroi più importanti di questa storia tentarono di nascondersi: Ulisse si finse pazzo, non voleva lasciare la moglie Penelope e il suo piccolo Telemaco, e per rendere credibile la cosa si mise ad arare con i buoi la spiaggia seminando sale, ma quando gli misero davanti all'aratro il suo piccolo Telemaco si fermò di colpo, mostrando di avere i riflessi pronti…altro che pazzo!!
Stizzito per non essere riuscito a farla franca pretese che in guerra con lui andasse anche Achille figlio di Peleo e di Teti, questa era una delle Nereidi, una ninfa di cui Zeus era stato innamorato ma non aveva sposato perché per lei il destino aveva stabilito che dovesse mettere al mondo un uomo più forte di suo padre…e capite bene che al re degli dei avere un figlio più forte di lui non poteva fare comodo, e per non correre alcun rischio la obbligò a sposarsi con un comunissimo essere umano.
Quando nacque Achille, un ragazzino tanto carino ma gracilino, per proteggerlo la madre Teti lo bagnò nel fiume Stige, che aveva il potere di rendere forte chiunque si bagnasse nelle sue acque, compì questa operazione tenendolo per il calcagno, un punto che resterà debole, e segnerà la fine del grande eroe. Da ragazzo Achille venne allenato dal centauro Chitone, e il Fato gli permise di scegliere fra una vita lunga ma ingloriosa o gloriosa ma breve, scelse quest’ultima. Ma proprio per questo la madre preoccupata per l’ennesima volta tentò di proteggere il figlio, lo fece vestire da donna e lo nascose tra le ancelle di corte e le figlie del re Licomede di Sciro, per impedirgli di andare in guerra. Ma Ulisse furbo, si presentò al palazzo del re sotto le mentite spoglie di un mercante di stoffe, le fanciulle apprezzarono i suoi tessuti, tranne una, che invece si esaltò trovando una spada fra la merce. E così Achille fu smascherato e andò in guerra.

Radunato l’esercito, resta ancora un problema…il vento! Senza è impossibile far partire le navi.
Consultano l’indovino Calcante, ed egli sentenzia che Artemide non li lascerà partire finché Agamennone ( fratello di Manelao) non laverà con un offerta l’offesa fatta alla dea: ha ucciso un suo cervo sacro vantandosi di essere più brava di lei nella caccia, ed ora la dea vuole che Agamennone sacrifichi sua figlia Ifigenia.
Per convincere la ragazza a partire da Micene, le dicono che sposerà Achille, lei felice e onorata di andare in sposa al più grande eroe della Grecia parte entusiasta, colma di gioia.
La giovanissima Ifigenia viene lavata, vestita, condotta verso un altare, ma lì non l’aspetta Achille ma un sacerdote pronto a sacrificarla. Potete immaginare l’angoscia della ragazza che eppure affronta la situazione con dignità. Quando il sacerdote le sferra il colpo letale appare una luce bianchissima e accecante, la dea impietosita ha sostituito con una cerbiatta la ragazza e l’ha portata in Taurine dove Toante la fece sacerdotessa. Già da questo episodio inizia l’antipatia fra Achille ed Agamennone, l’eroe non sopporta che lui abbia usato il suo nome per ingannare la ragazza.
Come si vede anche nel film, i due entreranno in conflitto successivamente anche per la schiava Briseide, che però non ha nulla a che vedere con la nobile famiglia di Priamo, non è la cuginetta di Ettore!! Achille se la litiga con Agamennone solo per capriccio, per una questione di principio e perché gradiva i suoi massaggi ma non certo perché innamorato follemente come vogliono farci credere nel film.
Il punto è che Agamennone offende sempre gli dei! Ha rapito Criseide una sacerdotessa, il padre della fanciulla l’ha supplicato di ridargli la figlia proponendogli in cambio un cospicuo bottino, ma lui niente! Così causò l’ira di Apollo che devastò l’esercito greco con una terribile pestilenza. La ragazza andava restituita. Ad insistere più di tutti fu Achille e forse per questo per ripicca Agamennone pretese una nuova spartizione del bottino che prevedeva che andasse a lui la schiava di Achille, Briseide. L'eroe si offese irrimediabilmente.

Patroclo, grande amico dall'infanzia di Achille, forse anche suo amante, si sostituisce al grande eroe che stizzito per non avere riavuto la sua schiava si rifiuta ancora di combattere (nel film invece lui se la riprende eccome!! Abbiamo persino una bella scena passionale.). L’intento di Patroclo era ridare all'esercito la grinta e il coraggio che solo Achille riusciva a trasmettere combattendo a loro fianco. Ma le cose si mettono male, Ettore lo affronta credendolo Achille e lo uccide.
E qui si scatena la famosa ira di Achille!
Uno dei momenti più toccanti è il saluto di Ettore alla moglie e al figlioletto, un roba che leggendo il poema ti viene da piangere!! Nel film il momento è minimizzato e affrettato a tal punto che diventa inutile!

Il duello Achille- Ettore più o meno si svolge come nel film, possiamo accontentarci. E sempre come nel film Priamo striscerà in segreto da Achille implorandolo di restituirgli il corpo del figlio.

Seguono una serie di battaglie, conquiste, perdite, ogni eroe (E sono tanti! Non ci sono solo i più noti!) godrà del suo momento o vivrà una pesante sconfitta. Se mi dilungo a raccontarvi anche queste qui non ci si sbriga più!


Durante una tregua, Achille vede una delle figlie di Priamo e se ne innamora, furbamente approfittano di questa cosa, recapitano ad Achille un finto messaggio d’amore della ragazza, all'appuntamento lei non è sola, ed Achille muore colpito da una freccia al tallone lanciata da Paride sotto suggerimento del dio Apollo.


In seguito arriva la famosa trovata del Cavallo di Ulisse ( Achille è morto da tempo! Non come nel film che corre in cerca di Briseide e viene ucciso in modo così stupido da Paride mormorando quelle frasettine del cavolo alla sua “amata”!!).
Questo benedetto cavallo perché l’hanno portato dentro la città?

Quello sciocco del re Priamo sosteneva che un dono dedicato (anche se dai nemici) alla dea Atena andava onorato nel tempio della città. Dovettero persino abbattere parte delle mura per farlo entrare! Cassandra gridò di non farlo entrare, ma per la maledizione di Apollo come sempre non venne creduta. Ci provò allora il sacerdote Laocoonte ricordando ai suoi concittadini che era meglio non fidarsi dei greci e che Atena aveva sempre sostenuto gli avversari nella guerra, perché onorarla? Scagliò una lancia verso il ventre del cavallo, sembrava aver convinto tutti, erano pronti a dar fuoco al cavallo ma in quel momento due enormi serpenti uscirono dal mare e si scagliarono sui figli di Laocoonte, nel tentativo di soccorrerli perì strangolato insieme ai suoi due figli. Tutti videro in questo episodio un cattivo presagio e così fecero entrare il cavallo e fu la fine della guerra.


Menelao (che non muore!! Nel film addirittura lo fanno fuori ad inizio secondo tempo!!) ritornò a casa con Elena. Ma non tutti gli eroi ebbero dei ritorni a casa tranquilli.
Aiace diventò pazzo per l’affronto di non poter portare a casa le armi di Achille che vennero date a Ulisse, che per vent'anni vagò come un deficiente… ma per questo c’è un poema a parte.
Agamennone tornò a casa portandosi dietro Cassandra ma venne ucciso a tradimento dalla moglie Clitennestra (sorella di Elena) e dall’amante-cugino di lei, Egisto. Dopo sette anni il figlio di Agamennone Oreste penserà a vendicare il padre, ed abbiamo così un secondo poema aggiuntivo!
Tutta la numerosa famiglia di Priamo morì, non ebbero pietà nemmeno del figlioletto di Ettore, che verrà ucciso scagliato dalla torre più alta del castello dal figlio di Achille. (Voi penserete: e con chi l’ha fatto sto’ figlio Achille?? Con una delle fanciulle del palazzo quando si era vestito da donna per sfuggire alla guerra.)
L’unico nobile troiano a scampare al massacro non appartiene alla famiglia di Priamo e il suo nome è Enea (che nel film si intravede sul finale, Paride gli consegna la spada) ma anche qui per raccontare quest’altra storia che porterà alle origini di Roma c’è tutto un altro poema!
Fine.

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