11 gennaio 2020

Tolo Tolo

Secondo me, Zalone ha una gran voglia di fare un musical, e ci sta arrivando per gradi. Ha sempre curato le musiche dei suoi film, ma questa volta, fateci caso, ha tentato di integrare le sue strampalate canzoni con degli effetti che ricordano vagamente "La-la-land" e "Mary Poppins"... e allora come definire "Tolo Tolo"? Un mezzo musical? Un primo esperimento verso un musical vero e proprio? Può darsi. Un musical comico sarebbe un'interessante novità.

Ma andiamo alla trama...
Si parte con una critica all'Italia, incapace di sostenere i sognatori. Difficile capire se sia più deleteria l'arretratezza culturale, che non lascia terreno fertile alle innovazioni, o lo Stato che frena ogni libera iniziativa con tasse su tasse e spinge i cittadini ad archiviare ogni ispirazione con un bel reddito di cittadinanza come consolazione.
Zalone esaspera i toni, rende il tutto più grottesco, come è nel suo stile... ma, cavolo, quanta verità!

Fin qui tutto bene.

Il nostro Checco/imprenditore/sognatore per fuggire ai debiti emigra in Africa. Dopo un periodo felice come cameriere in un resort di lusso, Checco si ritrova nelle zone più povere dell'Africa, tra bombe, raffiche di mitra e minacce costanti alla sua vita.
In Italia non può tornare per i debiti (che teme più dei proiettili!), decide di emigrare come tanti Africani con la speranza di raggiungere il Liechtenstein.

Un viaggio terribilmente drammatico nella realtà, attraverso il cinismo e la faccia tosta di Checco Zalone diventa una avventura come tante, a tratti persino comica.

Quello che manca al film è un vero finale. 
Come si conclude un film?
Opzione A - l'eroe porta a termine con successo la sua missione.
Opzione B - matrimonio, bacio, picco di massimo romanticismo.
Opzione C - si svela che era tutto un sogno o era solo un film, uno spettacolo. Finzione nella finzione.
Opzione D - la si butta in caciara con una canzone allegra in cui tutto il cast balla.
In "Tolo Tolo" ci sono tutte queste opzioni una dietro l'altra! Per me, rivelano molta confusione e incertezza da parte degli autori. Non hanno centrato la meta, o forse non l'hanno mai avuta.

Il film è pro immigrazione?
Checco ripete più volte che vale la pena emigrare ovunque tranne in Italia, perché in un Paese dove vivono male gli stessi cittadini non ci può essere spazio per gli altri.
Allo stesso tempo, trova vergognosa l'incapacità di accogliere. Un grande Paese non dovrebbe avere paura di farlo, e dovrebbe essere in grado di gestire la situazione nel miglior modo possibile.

"Tolo Tolo" ha scatenato accese discussioni già dal trailer, dove l'immigrato finiva "senza permesso nel soggiorno" seducendo la moglie del povero italiano. Quest'ultima parte è stata prontamente tagliata dopo le prime accuse di sessismo. Anche nel film, Zalone, da tipico uomo medio, fa presto ad accusare le donne (e le cicogne!) di essere delle... ma le sue parole sono controbilanciate dalla grinta della protagonista femminile.

Un film che distribuisce colpi a destra e sinistra. Lasciate perdere, non tentate di etichettarlo politicamente. Godetevi la commedia.


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