05 giugno 2010

Ma quanti guai fa questo Saviano!


Marco Borriello, sì, quel calciatore diventato famoso perché la sua fidanzata (Belen) l'ha cornificato sull'Isola dei Famosi con il mantenuto per eccellenza (Rossano Rubicondi); quello che Lippi ha escluso all'ultimo minuto dalla Nazionale Italiana...ok? Quello lì.

Ha rilasciato un'intervista a GQ.
Vi riporto la domanda del giornalista e la risposta del calciatore:
Tra Saviano che scrive Gomorra e quelli che dicono che Gomorra infanga l'immagine del Paese, tu con chi stai?
«Per me, Saviano è uno che ha lucrato sulla mia città. Non c'era bisogno che scrivesse un libro per sapere cos'è la camorra. Lui però ha detto solo cose brutte e si è dimenticato di tutto il resto».

Vi direte, per forza parla così, è un calciatore!! Nemmeno avrà letto il libro! Poi la domanda era precisa, "tra Saviano e chi lo critica tu da che parte stai?".... L'ultimo che ha criticato Saviano platealmente è stato il Premier Silvio Belusconi, presidente del Milan, squadra dove gioca Borriello.
Che doveva fare 'sto povero figlio? Sostenere uno scrittore minacciato dalla camorra, o il suo datore di lavoro?



La cosa diventa più complicata se si tiene in considerazione un altro elemento. Borriello ha perso suo padre a 11 anni, perché ucciso dalla camorra.
Teme per i suoi rimasti al paese? Allora non era meglio un "no comment"??!

Vi riporto ancora qualche pezzo dell'intervista:
«Crescere senza una figura maschile di riferimento è stato duro. Per fortuna, abbiamo avuto una mamma che ci ha fatto anche da papà. Comunque è un'esperienza che mi ha rafforzato e reso più responsabile. Altrimenti non sarei andato via da casa a 14 anni».

Da casa e da un quartiere non dei più facili.
«San Giovanni a Teduccio, a Napoli, il quartiere con il più alto tasso di famiglie malavitose in Italia, pare».

Come si cresce in un ambiente del genere?
«Non è la giungla, ma nemmeno Disneyland. Diciamo che ti tempra e ti insegna a stare sveglio fin da piccolo. Prendi un bambino di 8 anni di Napoli e uno venuto su altrove: la differenza si vede».

Riconosce che la malavita c'è, ma, rabbrividisco, sembra quasi ringraziarla per aver costretto lui e tanti altri a crescere prima del tempo!
Forse gli sfugge, che proprio quella differenza fra i "bambini di Napoli" e uno di "altrove", è il problema.

Quell'affermazione di Berlusconi non ci voleva proprio, ha fatto scuola. Ed ha creato scompiglio nella Rai, dove alcuni suoi fedelissimi, che prendono per Vangelo qualsiasi cosa esca dalle sue labbra, hanno pensato di censurare due delle quattro puntate di "Vieni con me", uno speciale che Fabio Fazio e Saviano stavano preparando da tempo.
Una delle puntate scomode, quella sull'immondizia a Napoli, problema che Berlusconi aveva detto di aver risolto...vi pare tutta una coincidenza?

Ovviamente da sinistra tutti difendono Saviano, e anche a destra, Fini si ribella:
"Non lo diciamo per Saviano che ha la capacità e la forza di difendersi da solo. Lo diciamo per noi e per tutti quegli italiani che vorrebbero essere ancora orgogliosi del proprio paese, per tutti quegli italiani che ancora cercano le ragioni profonde di uno stare insieme, di un riconoscersi, di un apprezzarsi. Ecco, Roberto Saviano, quel che questo ragazzo rappresenta, è una delle ragioni: l'idea di un paese normale in cui legalità e giustizia abbiano di nuovo un senso concreto, al di là della retorica, al di là della propaganda".
"Non può piacere un paese che, attraverso la televisione pubblica, mette in conto di tagliare ciò che in una democrazia non può mai essere messo in un angolo: lo spirito critico, la forza della parola, la rabbia della verità".
"Non è pubblico, un servizio che nasconde la polvere del paese sotto il tappeto di un'insostenibile leggerezza. Un'informazione pubblica che si attarda a parlare di ciò che cantano gli italiani sotto la doccia o dell'incubo della prova costume.... forse dovrebbe ringraziare quelli come Roberto Saviano, che si ostinano a pensare che fare domande e cercare risposte sia l'anima di ogni democrazia".


BRAVO FINI!!!! Un applauso!!!
Mai avrei pensato in vita mia di farti un applauso, me te lo faccio.
Resta coerente, non cambiare idea appena ti telefona tu-sai-chi.

Intanto, qualcuno deve aver già telefonato a Borriello, perchè ha fatto dietrofront!
"Sono rammaricato per come mi sono espresso sul lavoro di giornalismo d'inchiesta di Saviano". (Queste sono sicuramente parole sue!!! "Rammaricato", "Giornalismo d'inchiesta"...)
"La mia impulsività nell'esprimermi può aver dato adito a un'interpretazione sbagliata del mio pensiero riflettendo mi sono reso conto che il problema è più grande di me e che determinati argomenti vanno trattati con più cautela e attenzione. Vorrei quindi dare il mio sostegno a Saviano e a tutti coloro che convivono quotidianamente con questa difficile realtà".

2 COMMENTI:

  1. Non sapevo chi era Borriello. Purtroppo siamo tornati agli anni in cui "la mafia non esiste". Fini però promette bene, basta che interrompa la suoneria del cellulare.

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  2. Ormai Fin i è l'unico politico a "dire cose di sinistra", tanto che, dalle mie parti, è già stato soprannominato "compagno" Fini!

    Neanche io avrei pensato prima, ma ad oggi, è un uomo che stimo e rispetto, e che non ha mai paura di dire la sua. Bravo Fini!!!!

    B.

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