16 settembre 2024

Beetlejuice 2

Siamo davanti a un caso unico: il primo sequel cinematografico dove regista, compositore e buon parte del cast (tranne qualche necessaria new entry) sono gli stessi di 35 anni fa!

Partiamo da un rapidissimo riassunto del film precedente: un'adorabile coppietta ha un incidente. Tornano a casa e scoprono di essere diventati dei fantasmi! 
Dopo un po', la loro casa viene venduta a una famiglia. I due sposini fantasma non sopportano i nuovi arrivati, ma non riescono a cacciarli in nessun modo. Contattano un demone specializzato in bioesorcismi... se ne pentiranno! E così finiranno per accettare la convivenza con la nuova famiglia, anche perché si sono molto affezionati a Lydia (Winona Rider), ragazzina capace di vedere gli spiriti.

Passano 35 anni... arriviamo al secondo film.

Lydia è cresciuta, grazie alle sue capacità di medium è diventata una star della tv. Purtroppo è rimasta vedova, e questa terribile perdita ha messo in crisi lei e il suo rapporto con la figlia. Ha un nuovo partner accanto, ma appare subito più interessato al suo successo che a lei.

Lydia torna a casa per il funerale del padre, ma non rincontra i fantasmi dei due sposini, sono passati "oltre". Curiosamente non riesce a vedere né il fantasma del suo defunto marito né quello di suo padre, mentre le capitano spesso apparizioni inquietanti del demone Beetlejuice (Michael Keaton).

Lo teme più di qualunque altra cosa, ma sarà costretta a evocarlo per salvare sua figlia Astrid (Jenna Ortega).


Vediamo un regno dei morti completamente diverso dalle classiche descrizioni dell'inferno e del paradiso. Tim Burton immagina l'aldilà come un luogo tetro ma anche folle, divertente. Dove la vita continua ma con regole leggermente diverse. Le lunghe file agli sportelli e la burocrazia non mancano neanche lì... purtroppo.

L'adolescenza è un tema ricorrente in entrambi i film, ma nel primo era ancora più centrale. Lydia si sentiva talmente sola e strana da volerla fare finita. I due sposini fantasma la salvano dal suicidio, le spiegano che: la morte non sistema le cose.

In effetti, la morte lascia molti quesiti irrisolti tra i vivi e i morti.

Come vediamo nel secondo film, dove Astrid vorrebbe tanto poter parlare almeno un'ultima volta con suo padre. Lui, in effetti, sarà in grado di sanare in via definitiva il rapporto madre e figlia ricordando loro quanto hanno bisogno l'una dell'altra e quanto riescano a migliorarsi reciprocamente. 

Lo stesso Beetlejuice, con la morte non ha risolto i conflitti con l'ex moglie Delores (Monica Bellucci).

Il film parla anche d'amore. Può essere puro e sincero quanto falso e crudele. Il problema è che "l'amore falso e crudele" sembra "puro e sincero" prima di rivelarsi per ciò che è.

Il finale ci ricorda che di certi demoni (interiori) forse non ci sbarazzeremo mai, ma siamo già un passo avanti se sappiamo come gestirli.

Molto carino per chi ama il genere. Vi consiglio la visione del primo film prima di andare al cinema a guardare il secondo. Tanti piccoli dettagli acquisiscono più senso e conoscerete meglio i personaggi. Inoltre, non potrete non notare un'enorme evoluzione negli effetti speciali.


Film del 1988


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