Se il grande merito dei Lumière è quello di aver costruito la prima cinepresa e aver inventato il cinema, Méliès fu il primo che sognò in grande, che vide nel cinema un mezzo per andare oltre la realtà, fu il primo regista del fantastico.
Quello che ci viene raccontato di Méliès in "Hugo Cabret" è abbastanza veritiero (se togliamo bambini e automa!).
Méliès era un prestigiatore quando tra i suoi spettacoli e quelli degli altri artisti iniziarono a farsi spazio le brevi proiezioni dei fratelli Lumière. Pensate a "L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat" (1896) un filmato di 50 secondi, ma talmente sconvolgente ai tempi da far correre via il pubblico spaventato dalla visione del treno in movimento.
Méliès affascinato da questo nuovo mezzo chiese ai fratelli Lumière di vendergli la cinepresa, ma i due rifiutarono.
Méliès non si scoraggiò e trovò un ingegnere in grado di realizzare una copia della cinepresa dei Lumière.
Nel 1897 Mèliès creò il primo studio cinematografico a Montreuil. Un edificio di vetro, costruito come una serra per sfruttare la luce del sole per le riprese e allo stesso tempo proteggere le scenografie, tutte meticolosamente dipinte a mano come si usava per il teatro.
Tra i primi esperimenti del 1896 al 1914, Mèliès realizzò 500 filmati. Film per l'epoca, cortometraggi diremmo noi oggi. Infatti il suo film più noto, "Viaggio nella Luna" ("Le Voyage dans la Lune" 1902), non dura più di 15 minuti.
"Viaggio nella Luna" si ispira al romanzo di Jules Verne "Dalla terra alla luna". Il film di Méliès non sarà fedelissimo alla narrazione di Verne, ma alle illustrazioni dell'edizione del 1872 sì.
Su youtube potete trovare molto facilmente il film e in tutte le versioni possibili: più breve, più lungo e a colori.
Tenendo ben presente l'epoca, non si possono che elogiare gli effetti speciali (anche se di un trucchetto abusa un po' troppo!) e la cura delle scenografie. La narrazione procede per quadri, come in teatro (una scena, sipario, cambio di scena). Lo spazio limitato, un'unica cinepresa a disposizione e la cultura del tempo non prevedevano soluzioni diverse per mostrare una storia.
In seguito, per dare colore al film, dipinsero a mano ogni singolo fotogramma. Il lavoro di Méliès era frutto di vera passione per il cinema. C'era ingenuità, fantasia, divertimento.
"Viaggio nella Luna" fu il primo successo cinematografico mondiale e anche uno dei primi casi di pirateria. Thomas Edison ottenne illegalmente una copia e guadagnò una bella somma proiettando a New York il film di Méliès ma senza dare al vero autore alcuna soddisfazione né morale né economica.
Quando ai debiti si unì l'arrivo della prima guerra mondiale, Méliès smise di girare film.
In seguito Méliès tornò a dedicarsi agli spettacoli di magia.
Nel 1925 ritrovò una delle sue attrici, Jeanne d'Alcy, gestiva un negozietto di dolci e giocattoli alla stazione di Montparnasse a Parigi, la sposò e insieme portarono avanti l'attività.
Un bel giorno passò davanti al negozio il giornalista Léon Druhot, direttore del Ciné-Journal, lo riconobbe e si impegnò per ridargli la fama che meritava. Organizzarono per Méliès la prima retrospettiva cinematografica della storia.
Nel 1931 ricevette la Legion d'Onore direttamente dalle mani di Louis Lumière.
Nel 1932, grazie all'interessamento di un sindacato cinematografico, ricevette una pensione e si ritirò in una casa di riposo per artisti nel castello del parco d'Orly.
Morì nel 1938 e fu sepolto al cimitero di Père-Lachaise a Parigi.
un'immagine del film |
Un'immagine del film nella versione a colori. Sullo sfondo potete intravedere la struttura/serra che ospitava le riprese. |
Sia gloria a G.Méliès!!!!!!!!
RispondiEliminaNel film di Scorsese lo descrivono come un vecchio schizzato; ma comunque è un bene che il suo nome sia stato ricordato
E sia Youtube, che ci salva più di quanto si pensi.
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