29 marzo 2013

Le quattro giornate di Napoli

Seconda guerra mondiale.
Mentre al Nord si muovevano i partigiani, al Sud il popolo sembrava incapace di unirsi e contrastare i tedeschi. Almeno fino a quando l'esasperazione non giunse al limite e iniziarono le prime insurrezioni.

Nel Sud, per prima fu la gente di Matera a cacciare con determinazione i tedeschi dal loro paese. Fu un'ottima mossa che evitò alla città di essere bombardata dagli americani. Gli Alleati agivano così: prima bombardavano per spaventare i tedeschi (ma i veri danni li facevano agli italiani!), e poi comodi entravano nelle città da "liberatori".
Non c'è paese che non abbia la sua storia di coraggio e una lista di eroi. Uomini che con i loro poveri mezzi hanno osato fronteggiare i terribili tedeschi.
Ma del Sud si ricordano in particolare le quattro giornate di Napoli.

Un marinaio italiano venne catturato e fucilato dai tedeschi sulle scale dell'Università, davanti a migliaia di persone costrette a guardare e applaudire l'esecuzione del giovane. Il tutto venne persino ripreso e usato a scopi propagandistici.
Lo stesso giorno, vennero fucilati 14 carabinieri, ancora una volta davanti a una folla inerme costretta a vedere quell'ignobile condanna.

Molti erano ormai senza casa, senza beni e senza affetti. Il pane era un lusso.

I nazisti affiggevano manifesti con ordini ben precisi, dal coprifuoco a chiamate al servizio obbligatorio per tutti i maschi di età compresa fra i 18 e i 33 anni. Il servizio, era la deportazione forzata nei campi di lavoro in Germania. I tedeschi avevano previsto di portare via dalla città 30.000 uomini, ma si presentarono volontariamente solo in 150. Quindi, il colonnello Walter Schöll ordinò rastrellamenti e fucilazione immediata degli uomini che non avevano risposto all'ordine.
Non potendo restare nascosti in eterno, i napoletani si unirono e iniziò una coraggiosa lotta contro i nazisti.

Il tutto è ben raccontato nel film in bianco e nero di Nanni Loy, "Le quattro giornate di Napoli" del 1962.
Nel cast: Luigi De Filippo, Enzo Cannavale, Aldo Giuffrè, Jean Sorel, Gian Maria Volontè, Raf Vallone.
Guardando il film di Loy potrete davvero avere un'idea di quanto sia stata devastante la seconda guerra mondiale, di cosa vuol dire essere invasi e bombardati.


Il film è dedicato alla memoria del dodicenne Gennaro Capuozzo, medaglia d'oro al valore militare con questa motivazione:
«Appena dodicenne durante le giornate insurrezionali di Napoli partecipò agli scontri sostenuti contro i tedeschi, dapprima rifornendo di munizioni i patrioti e poi impugnando egli stesso le armi. In uno scontro con carri armati tedeschi, in piedi, sprezzante della morte, tra due insorti che facevano fuoco, con indomito coraggio lanciava bombe a mano fino a che lo scoppio di una granata lo sfracellava sul posto di combattimento insieme al mitragliere che gli era al fianco. Prodigioso ragazzo che fu mirabile esempio di precoce ardimento e sublime eroismo. Napoli, 28-29 settembre 1943.»

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