18 febbraio 2008

L’Ultimo Inquisitore – Goya’s Ghosts

Ieri, mi è capitato di vedere l’ultima parte di “Caravaggio” (fiction-rai), proprio il pezzo in cui, la povera Maria Elena Vandone (vincitrice di “Ballando con le Stelle”), viene torturata ed uccisa per ingiuste accuse dall’Inquisizione.

Quelle immagini mi hanno riportato alla mente un altro film: “L’Ultimo Inquisitore”, dove c’è una scena identica con Natalie Portman.




Natalie interpreta Ines, una bella e giovanissima fanciulla figlia di un ricco mercante, amico del famoso pittore Goya.

Ines, a cena in una locanda con i suoi fratelli, si rifiuta di mangiare la carne di maiale, non le piace, per gli uomini dell’inquisizione questa è una prova sufficiente per mettere in dubbio la sua fede cristiana.
Inese viene convocata al Sant'Uffizio, è sicura di cavarsela con poco, invece, per provare la sua innocenza, è sottoposta alla corda (legata per i polsi, con le braccia dietro la schiena viene sollevata da terra con una trazione dolorosissima degli arti). Resiste strenuamente dichiarando la sua innocenza, finchè, vinta dal dolore, chiede a chi la tortura "Qual'è la verità?". Confessata la LORO verità, Ines viene rinchiusa ed incatenata nelle prigioni senza uno straccio addosso.

Il padre di Ines, attraverso il Goya, contatta Padre Lorenzo Casamares per convincerlo ad aiutarlo a liberare la figlia.
Padre Lorenzo che è uno dei maggiori sostenitori dell’Inquisizione, e vede peccato e malignità ovunque, è il primo a cadere in tentazione: in visita alla giovane, approfitta dell’inerme Ines in catene.

Il padre di Ines, per tentare di accorciare i tempi di attesa e salvare al più presto la figlia, gioca un bello scherzetto a Padre Lorenzo (se lo merita!!). Aiutato dai suoi figli maschi, sottopone Lorenzo alla corda e lo costringe a firmare un documento dove dichiara di essere una scimmia. Con questo il mercante crede di avere una prova più che valida per dimostrare come, anche un uomo di Chiesa che ha fede, sottoposto a tortura confesserebbe qualsiasi cosa!

L’abile piano purtroppo, non porterà Ines alla libertà, ma costringerà Lorenzo a fuggire il più lontano possibile!

Dopo 15 anni, ritroviamo i nostri protagonisti.
Ines viene liberata dai soldati di Napoleone che dichiara abolito il processo inquisitorio. Nella confusione per il passaggio delle truppe, Ines torna a casa ma i suoi familiari sono stati uccisi durante il saccheggio della città. Si reca allora dal Goya (diventato sordo). Quando Goya riconosce Ines e viene a sapere che la ragazza in carcere ha avuto una figlia, decide di fare il possibile per aiutarla.

Un primo passo verso il ritrovamento della figlia di Ines, è cercare il padre naturale, Lorenzo Casamares.
Ora è sposato, ha dei figli, ed è un Illuminista nemico della Chiesa.
Lorenzo ignora dove sia la bambina, però promette che ci penserà lui a Ines e al ritrovamento della figlia.

Il Goya, mentre cerca l'ispirazione per i suoi disegni in un parco, nota con stupore una ragazza, assomiglia in modo impressionante ad Ines (eh grazie è la stessa Natalie! ;P), non può essere che la figlia!

Vuole che le due si incontrino, torna da Lorenzo e gli chiede dove sia Ines e scopre che quel disgraziato l'ha rinchiusa in manicomio! Non solo, ha già provveduto a trovare un sistema per spedire la figlia prostituta in America!

Il Goya libera Ines, decide di prendersi cura della sua musa di tanti dipinti, ma non riuscirà mai a farla incontrare con la figlia.

L'esercito inglese ha spazzato via il dominio di Napoleone e la Chiesa è tornata a regnare sovrana. Il cardinale del Sant'Uffizio condanna a morte Lorenzo.



Il film è di quel genio di Milos Forman regista di "Amadeus".
Buonissimo il cast, con la già citata Natalie Portman nel duplice ruolo Ines/Alicia, Stellan Skarsgård è Francisco Goya, ed infine il bravissimo Javier Bardem nei panni di Lorenzo Casamares.

Non è un film perfetto, ma fa riflettere, lascia un senso di inquietudine.
Capisci quanto può essere orribile la stupidità degli uomini, soprattutto quando un simile sentimento di intolleranza arriva da quelli che si definiscono uomini di Dio la cosa suona ancora più agghiacciante!
E poi, non si può non provare una immensa tenerezza per Ines che ama ed amerà per sempre con tutto il suo cuore colui che è stato il suo carnefice.

Che non possano succedere mai più cose del genere!!
E' una vergogna al giorno d'oggi sentir parlare di "Anatema" per due attori che simulano una scena di sesso, continuare a discriminare gli omosessuali e i divorziati, colpevolizzare una donna se decide di abortire e continuare a ritenere peccaminoso l'uso del preservativo!!!
Dovremmo andare avanti non indietro!

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