Questa mattina alle 8:00 a Milano si è spento Enzo Biagi.
La situazione se pur critica, si era stabilizzita facendo ben sperare i medici.
Solo ieri, ad una infermiera che gli chiedeva come si sentisse Enzo Biagi aveva risposto parafrasando la poesia "I soldati" di Ungaretti:
"Mi sento come le foglie su un albero in autunno. Ma tira un forte vento".
Enzo Biagi intervistato da Enrico Lucci.
Grande giornalista, tranquillo e dedito al suo lavoro, si trovò suo malgrado coinvolto in quello che è passato alla storia come l' Editto Bulgaro.
Il 18 aprile 2002 l'allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, mentre si trovava in visita ufficiale a Sofia, dichiarò nel corso di una conferenza stampa:
« La Rai tornerà ad essere una tv pubblica, cioè di tutti, non partitica, [...] come è stata durante l'occupazione militare della sinistra. L'uso fatto da Biagi, da quel...come si chiama? Ah Santoro e da Luttazzi è stato veramente criminoso e fatto con i soldi di tutti. Preciso dovere di questa dirigenza sia quello di non permettere più che questo avvenga. [...] Ma siccome non cambieranno... »
Biagi, replicò quella sera stessa nella puntata del Fatto:
« Il presidente del Consiglio non trova niente di meglio che segnalare tre biechi individui: Santoro, Luttazzi e il sottoscritto. Quale sarebbe il reato? [...] Poi il presidente Berlusconi, siccome non intravede nei tre biechi personaggi pentimento e redenzione, lascerebbe intendere che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente, dia disposizioni di procedere perché la mia età e il senso di rispetto che ho verso me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri [...]. Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto - dia un'occhiata - nella Costituzione. Lavoro qui in Rai dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto [...]. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l'ultima puntata del Fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. »
Dopo lunghe polemiche, fra le quali anche l'accusa di aver intervistato in campagna elettorale Benigni, lo storico programma di Biagi "Il Fatto" proseguì fino alla prima settimana di giugno per poi chiudere definitivamente i battenti, per volere dei lecchini dirigenti della Rai.
Dopo 5 anni fortunatamente Biagi ha fatto in tempo ad avere il suo meritato e commosso ritorno in tv il 22 Aprile del 2007 con RT-Rotocalco Televisivo.
.
Mi dispiace, ammiravo moltissimo Biagi come uomo e come giornalista.
Era un grande uomo, che rimarrà un simbolo della libertà di opinione censurta nella precedente legislzione (ma non è che questa si sia prodigata poi tanto per farlo tornare a parlare!).
RispondiEliminaUn saluto affettuoso...
B.
Ciao Anna!Come vanno le cose?
RispondiEliminaIo sono tornata!
Un po' svogliata e depressa, ma sono di nuovo qua!
Enzo Biagi era tra i migliori.
Un bacio!
ENZO BIAGI ERA UNO DEGLI UOMINI PIU' GIUSTI ED ONESTI DELL'ITALIA
RispondiEliminaAVERLO TENUTO FUORI DALLA RAI PER 5 ANNI E' STATA UN'INGIUSTIZIA, AVREBBE DOVUTO VIVERE E LAVORARE FINO A 100ANNI PASSATI;CI MANCHERANNO LE SUE OPINIONI ED I SUOI SCRITTI PERCHE'ERANO QUELLE DI UNA PERSONA FRANCA ED APOLITICA
NON CONDIZIONATE DA NESSUN DOGMA SEN QUELLO DELL'ONESTA'
SPERO CHE SIA CHIESA CHE ISTITUZIONI LAICHE LO RICORDINO IN MANIERA ECCELLENTE.