09 gennaio 2013

Tutto tutto niente niente

Dopo il successo di "Qualunquemente", Antonio Albanese e company si saranno detti: "Facciamone un altro! Andiamo avanti per questa strada!".

Ok, ma avete un tantino esagerato!
Secondo film? Albanese doveva al massimo raddoppiarsi non triplicarsi!
Troppa roba, troppe idee, buone ma confuse e strette nei tempi del film.

Se "Qualunquemente" non sembrava surreale ma terribilmente reale a causa degli scandali politici emersi in quel periodo, "Tutto tutto niente niente" è super grottesco, barocco, onirico.

I protagonisti, interpretati tutti da Antonio Albanese, sono uno peggio dell'altro:
- Cetto La Qualunque, legato alla mafia e assiduo frequentatore di prostitute. Tocca una trans per errore e teme di essere diventato gay.
- Frengo Stoppato drogato, figlio di madre devotissima che vuole che diventi beato da vivo. A questo punto non so se è più fatto il figlio o la madre!
- Rodolfo Favaretto è un razzista che non si sente italiano ma viennese... e vai a Vienna! Vai! Possibile che non trova uno che glielo dice?!

"Tutto tutto niente niente" non è un film da matte risate perchè è farcito con tanta satira politica e sociale. Albanese esagera il brutto per mostrarci la deriva a cui possiamo arrivare se dimentichiamo i buoni sentimenti e non poniamo rimedio all'ignoranza.

Nel cast vi segnalo Lunetta Savino, Fabrizio Bentivoglio e una breve e muta partecipazione di Paolo Villaggio.

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