24 marzo 2009

Ricordandovi Saviano... GOMORRA - Angelina Jolie

Domani, Mercoledì 25, ore 21, su Raitre, puntata speciale di "Che tempo che fa" dedicata a Roberto Saviano e alla letteratura.

In attesa di vedere e sentire Saviano, vi propongo un estratto del suo famosissimo saggio GOMORRA.
Giusto per restare in tema "Showbiz", ecco dei brevi stralci del capitolo 2, intitolato proprio "Angelina Jolie".
Buona lettura!

"Pasquale aveva acceso la televisione, cambiando i vari canali era rimasto immobile davanti allo schermo, aveva strizzato gli occhi sull'immagine come un miope, anche se ci vedeva benissimo. Nessuno stava parlando ma il silenzio sembrò farsi più denso. Luisa, la moglie, intuì qualcosa, perchè si avvicinò alla televisione e si mise le mani sulla bocca, come quando si assiste a una cosa grave e si tappa un urlo. In tv Angelina Jolie calpestava la passerella della notte degli Oscar indossando un completo di raso bianco, bellissimo. Uno di quelli su misura, di quelli che gli stilisti italiani, contendendosele, offrono alle star. Quel vestito l'aveva cucito Pasquale in una fabbrica in nero ad Arzano.
Gli avevano detto solo: "Questo va in America". Pasquale aveva lavorato su centinaia di vestiti andati in USA. Si ricordava bene quel tailleur bianco. Si ricordava ancora le misure, tutte le misure.
...
Era andato a prendersi la stoffa al porto, lo ricordava bene quel giorno. Gliene avevano commissionati tre, di vestiti, senza dirgli altro. Sapevano a chi erano destinati, ma nessuno l'aveva avvertito.
...
Pasquale aveva una rabbia, ma una rabbia impossibile da cacciare fuori. Eppure la soddisfazione è un diritto, se esiste un merito questo deve essere riconosciuto. Sentiva in fondo, in qualche parte del fegato o dello stomaco, di aver fatto un ottimo lavoro e voleva poterlo dire.
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Non avrebbe potuto dirlo a nessuno. Neanche bisbigliarlo davanti al giornale il giorno dopo. Non poteva dire "Questo vestito l'ho fatto io". Nessuno avrebbe creduto una cosa del genere. La notte degli Oscar Angelina Jolie indossa un vestito fatto ad Arzano, da Pasquale. Il massimo e il minimo. Milioni di dollari e seicento euro al mese.
Quando tutto ciò che è possibile è stato fatto, quando talento, bravura, maestria, impegno vengono fusi in un'azione, in una prassi, quando tutto questo non serve a mutare nulla, allora viene voglia di stendersi a pancia sotto sul nulla, nel nulla.
...
Smettere di fare qualsiasi cosa. E tirare, tirare a respirare. Nient'altro. Tanto nulla può mutare condizione: nemmeno un vestito fatto ad Angelina Jolie per la notte degli Oscar.
...
Rividi Pasquale dopo due mesi. L'avevano messo sui camion. Trasportava ogni tipo di merce - legale e illegale - per conto delle imprese legate alla famiglia Licciardi di Secondigliano. O almeno così dicevano. Il miglior sarto sulla terra guidava i camion della camorra tra Secondigliano e il Lago di Garda.
...
Non aveva un viso sereno, aveva scelto questo mestiere per dispetto, per dispetto al suo destino, un calcio in culo alla sua vita. Ma non si poteva sempre sopportare, anche se mandare tutto al diavolo significava vivere peggio.
Mentre mangiavamo si alzò per andare a salutare qualche suo compare. Lasciò il portafogli sul tavolo. Vidi uscire dal fagotto di cuoio una pagina di giornale piegata in quattro parti. Aprii. Era una foto, una copertina di Angelina Jolie vestita di bianco. Il completo cucito da Pasquale. La giacca portata direttamente sulla pelle.
...
E sono sicuro che, guardando quel capolavoro che ha creato con le sue mani, Pasquale è felice. Una felicità rabbiosa. Ma questo non lo saprà mai nessuno."


Questo è l'abito a cui si fa riferimento in GOMORRA.
Angelina Jolie, Oscar 2001.


2 COMMENTI:

  1. Anonimo5:13 PM

    Questo è tutto testo, mi potete scrivere un brevissimo riassunto di questo testo? Aiuto per favore.

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  2. Anonimo5:14 PM

    Questo è tutto testo e mi potete scrivere un brevissimo riassunto di questo testo?

    RispondiElimina

 
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