11 febbraio 2013

Big Fish

"Big Fish" non è dark, e non è nemmeno troppo fantasioso. Ma che razza di film di Tim Burton è?!

Il regista ha dovuto limitarsi, piantare un po' i piedi nella realtà e buttarla sui sentimenti per farsi apprezzare dal largo pubblico.

Ha utilizzato un situazione tipica: il figlio non parla più da tempo con il vecchio padre, ma quando la madre gli comunica che al padre restano pochi giorni di vita, il figlio si precipita.
Si spera sempre che in punto di morte un genitore faccia chissà quale rivelazione sconvolgente, o che almeno ci sia il tempo di dirsi: "Perdonami, Di che? Ma figurati..., Ti ho sempre voluto bene, Anch'io ti voglio bene, Non ti dimenticherò mai."
Quante volte abbiamo visto una scena come questa in un film? Troppe.

Allora cosa c'è di speciale in "Big Fish"?

Il tipico conflitto tra padre e figlio è un pretesto per mettere a confronto fantasia e realtà.
Al padre è sempre piaciuto colorire i suoi episodi di vita vissuta tanto da trasformali in simpatiche leggende, ma il figlio, stufo di sentire sempre le stesse storie ha finito per odiarle, pretende dal padre la pura verità.
Mentre la moglie ha imparato a distinguere quanto c'è di vero e quanto viene aggiunto dal marito, il figlio è convinto che ogni singola parola del padre sia falsa. Tutto inventato per mascherare una vita infelice e banale.

Il dottore, vecchio amico di famiglia, chiede a Will Bloom: "Tuo padre ti ha mai raccontato del giorno in cui sei nato?"
"Un migliaio di volte... Lui catturò un pesce incatturabile." risponde Will.
"Non quella, la vera storia. Te l'ha mai raccontata?"
"No." Will si sistema meglio sulla sedia pronto a sentire la tanto desiderata verità.
"Be', tua madre arrivò qui verso le tre del pomeriggio, la accompagnò in macchina un vicino perché tuo padre era via per affari. Tu eri prematuro di una settimana, ma non ci furono complicazioni, il parto andò alla perfezione. A tuo padre dispiacque non esserci, però a quei tempi non usava che gli uomini fossero presenti in sala parto, perciò io non vedo che cosa sarebbe cambiato se ci fosse stato. E questa è la vera storia di come sei nato. Niente di straordinario, vero?"
Will dice di aver apprezzato la verità, ma è evidente la delusione sul suo volto.

La realtà non regge il confronto con il racconto di suo padre:
"Ci sono dei pesci che nessuno riesce a catturare. Non è che sono più veloci o forti di altri pesci. È solo che sembrano sfiorati da una particolare grazia. Un pesce di questo tipo era la bestia. E all'epoca in cui io nacqui era già una leggenda. Aveva snobbato più esche da cento dollari di qualsiasi altro pesce in Alabama. C'era chi diceva che quel pesce era il fantasma di un ladro annegato in quel fiume sessant'anni prima. Altri sostenevano che era un dinosauro sopravvissuto al periodo crostaceo. Io non davo peso a queste speculazioni o superstizioni. Sapevo solo che avevo cercato di prendere quel pesce da quando ero un bambino non più grande di te. E il giorno in cui tu nascesti, beh... quel giorno finalmente lo catturai. Ci avevo provato con tutto quello che avevo. Esche, vermi, burro di noccioline e formaggio. Ma un giorno ebbi un'illuminazione: se quel pesce era il fantasma di un ladro le normali esche non avrebbero funzionato, avrei dovuto utilizzare qualcosa che lui desiderava veramente. L'oro! Allora legai il mio anello alla lenza più forte che esisteva, dicevano così forte da tenere su un ponte anche solo per pochi minuti. E poi la lanciai nel fiume. La bestia schizzò fuori e garrì l'anello prima che potesse toccare l'acqua e con la stessa rapidità con un morso troncò in due la lenza. Ora tu capirai il mio sgomento. La fede nuziale, il simbolo della mia fedeltà a mia moglie che stava per diventare madre, smarrita nella pancia di un pesce incatturabile. Seguii il pesce su e giù per il fiume. Questo pesce, "la Bestia", tutta la città lo aveva sempre preso per un maschio. In realtà era una femmina. Era piena zeppa di uova e le avrebbe deposte da un giorno all'altro. Ora io mi trovavo con questo dilemma: avrei potuto sventrare il pesce e recuperare la mia fede nuziale ma così facendo avrei ucciso il pesce gatto più astuto del fiume Huston. Era il caso di privare mio figlio della possibilità di pescare un pesce del genere? La signora pesce ed io... Be', avevamo lo stesso destino. Facevamo parte della stessa equazione. Be', è la lezione che ho imparato quel giorno. Il giorno in cui nacque mio figlio. Qualche volta il modo per catturare una donna incatturabile è offrirle una fede nuziale."

Ed Bloom non mentiva, aveva davvero avuto una vita straordinaria, perché era un uomo capace di cogliere l'aspetto straordinario di ogni cosa che faceva.

vero big fish!

big fish molto simile a quello del film

2 COMMENTI:

  1. Ed è proprio la vita del protagonista padre, e del suo rapporto col figlio, a far eleggere questo film il migliore di Tim Burton, che per una volta si avvicina alla realtà, con toni fantastici, ma poco dark. Un compendio di vita.

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  2. Anche se è il film meno dark della sua filmografia, è il mio preferito del Burton (che poi non lo ha scritto lui, quindi molte cose si spiegano). Romantico, poetico, commovente e diverte... una favola coloratissima che rivedo e rivedo sempre con piacere!

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