04 novembre 2006

La Dolce Vita

Marcello Rubini (Marcello Mastroianni) è un giornalista per riviste mondane che insegue scoop fra i nightclub di Roma e la (allora) super glamour via Veneto.

Via Veneto era la strada dove attori, produttori, ricconi e giovanette dalle belle speranze si incontravano per intrecciare nuovi accordi di lavoro, fare le giuste conoscenze, ma soprattutto per rincorrere una facile notorietà con una bella foto in copertina. Cosa non così difficile da ottenere con tutti quei feroci fotografi pronti a piombare sulla star del momento o la situazione più hot!
Ma c’erano anche altri motivi per andare a via Veneto: raccogliere gente e gentaglia di tutti i tipi, di ogni nazionalità, purché disponibili e disinibiti, ben disposti a cedere all’ozio e ai vizi…ah, che dolce vita!! Quella dei nuovi ricchi, di pseudo artisti, che non hanno nulla da fare se non cercare disperatamente un modo in cui divertirsi.
Arrivano fino all’eccesso pur di trovare il piacere che stenta ad arrivare, disturbato sempre da un senso di malinconia covato infondo all’anima.

Un film viene costruito assemblando scene, che qui appaiono nettamente, quasi alternandosi con un ritmo regolare, fra situazioni dissolute e una spiritualità raccontata con critica ironia.

Un elicottero trasporta la statua di Cristo Re dai ruderi di Roma antica a Città del Vaticano.
Accanto al pilota, un affascinante Marcello con il suo fido collega fotografo Paparazzo. Nonostante stiano trasportando una statua sacra si fermano in aria nel vano tentativo di rimorchiare delle belle ragazze che prendono il sole in bikini in terrazza.
Il volto della statua del Cristo si dissolve come a trasformarsi in una divinità orientale: è la maschera di un ballerino di un night club. Marcello è lì a caccia con Paparazzo di notizie piccanti. Non trova niente di interessante, sta per andarsene, quando scorge Maddalena.
È una donna molto ricca, che vive una vita dissoluta fra nightclub, sbronze e relazioni occasionali.
Si allontana con lei sulla sua ultra lussuosa auto. Giunti sotto il muraglione di piazza del Popolo incontrano una prostituta, le danno un passaggio fino a casa, ai Cessati Spiriti, dove Marcello e Maddalena passeranno una notte d’amore nel misero ed allagato monolocale della prostituta, lasciandola fuori all’umido a sorseggiare un caffè.

Il mattino seguente, i due amanti riprendono le proprie strade.
Marcello torna a casa e trova la sua fidanzata Emma, in fin di vita, ha tentato il suicidio per lui: da quando lavora per le riviste mondane è cambiato, per inseguire le celebrità ha adottato il loro stesso stile di vita disinvolto e lei ne soffre.
In ospedale, riescono a salvarla e Marcello sembra pentito, prova a telefonare a Maddalena, ma lei non risponde dorme profondamente, chissà perché l’ha chiamata...bhoooo…

Arriviamo al momento più famoso del film: l’incontro tra Sylvia e Marcello.
Arriva all’aeroporto di Ciampino la grande diva americana (ma di origini svedesi) Sylvia. Una calca di fotografi assale l’aereo, ma la diva riesce a gestire la situazione con disinvoltura.
All’Hotel Excelsior continuano le pressanti attenzioni sull’attrice da parte di curiosi giornalisti che la incalzano con le solite domande che vanno in voga ancora oggi.
Con lei c’è anche il fidanzato Robert, noto per aver interpretato dei film di Tarzan.
L’attrice cerca un po’ di divertimento nella Capitale, prima sale nella Cupola di San Pietro…vestita da prete!? E la sera al night club Caracalla! Marcello è con loro, sembra essere riuscito a conquistare la Venere Svedese, finché non irrompe uno schizzato attore americano, amico di Sylvia, a Roma per interpretare un colossal sull’antichità come accadeva di regola all’epoca.
Il nuovo arrivato rapisce Sylivia dalle braccia di Marcello e insieme si scatenano in pista accompagnati da un rock ‘n roll interpretato in un inglese fasullo da un giovanotto, a noi ora per nulla sconosciuto, è un giovanissimo Adriano Celentano!
La sfrenata performance di Sylvia risveglia la gelosia di quell’ubriacone del suo fidanzato, la insulta e lei indispettita scappa via. Marcello coglie l’occasione per accompagnarla in uno speciale giro turistico che li porterà a tuffarsi nella fontana di Trevi.

Ma il giorno sopraggiunge prima del previsto, Marcello riporta Sylvia in albergo dove i fotografi e il fidanzato dell’attrice li attendevano da tempo.
Attesa ben pagata, da scatti con ceffoni e pugni.
Si chiude così il capitolo con la biondona.

In un ambiente così futile e labile, Marcello considera un suo caro amico Steiner, un intellettuale di cui ha grande considerazione, è per lui un vero punto di riferimento.

Una notizia pazzesca porta Marcello, Paparazzo ed eccezionalmente anche Emma a raggiungere una zona isolata dove due bambini hanno visto la Madonna.
Non sono i soli, tantissima gente spinta dalla disperazione, dalla fede o dalla semplice curiosità è accorsa da ogni dove per vedere i bambini miracolati.
Ma quali miracolati!! Sono due mascalzoni!!
Sotto un acquazzone violentissimo prendono in giro la folla facendola correre a destra e sinistra in cerca della visione della Madonna. La gente vogliosa di portare a casa una reliquia santa strappa l’alberello dove secondo i bambini è apparsa la prima volta la Madonna.
Anche Emma, che sogna di diventare la moglie di Marcello cerca di conquistarsi un rametto dell’albero sperando che questo possa aiutarla.
Nella confusione, un malato lasciato solo, sdraiato sotto la pioggia muore.
Non abbiamo assistito a nessun miracolo, ma solo a una follia collettiva.

Marcello porta la sua fidanzata a casa dell’amico Steiner. Egli è solito invitare degli amici ed artisti, trascorrendo con loro la serata in una colta conversazione.
Steiner ha talento, è sposato, ha una bella moglie, due figli piccoli e una bella casa. Marcello vorrebbe essere come lui. Steiner lo rassicura, può riuscirci, parlerà con un editore.

Marcello cerca ispirazione in una trattoria lungo il litorale romano, ma lo infastidisce la canzone del juke-box acceso da Paolina, una ragazzina di Perugia che lavora come cameriera. Marcello la trova molto graziosa e lei finta ingenua gradisce i complimenti.
In questa trattoria c’è poco a cui ispirarsi, torna alla confusione di via Veneto, dove incontra suo padre arrivato a sorpresa da Cesena. Che papà furbacchione! Ora capisce Marcello dove passava così tanto tempo fuori casa…è lo stesso anziano padre a proporre un locale notturno.
Marcello, un po’ imbarazzato si reca nel night club con suo padre e l’immancabile Paparazzo.
Il vecchio signore si invaghisce di Fanny, una ballerina francese che il figlio si affretta a presentargli. Ma l’uomo ormai ha una certa età, viene colto da un malessere e decide di ripartire il prima possibile.

Marcello incontra a via Veneto una modella, una sua vecchia conoscenza, da lei si lascia trascinare a un ricevimento al castello del Principe Mascalchi, dove ritrova Maddalena. I due amanti si dichiarano amore, lei avanza una proposta di matrimonio per poi buttarsi tra le braccia di un altro. Marcello cercando Maddalena, si accoda a un tradizionale giochino dei nobili: cercare i fantasmi del loro castello. In un antro buio Marcello approfondisce la conoscenza con la moglie del Principe.

Emma, la fidanzata di Marcello, non ne può più! Hanno un brutto diverbio e lui la costringe a scendere dalla macchina.
Poi ci ripensa e torna da lei. Fanno pace.

Il giorno dopo una notizia che Marcello non avrebbe mai voluto sentire: Steiner ha ucciso i suoi due figli e poi si è suicidato.
Marcello è sotto shock, ma si offre per avvertire insieme al commissario la moglie di Steiner, che al momento del delitto era fuori. Quando i due fermano la donna per strada, prima che possa salire a casa e trovarsi davanti uno spettacolo raccapricciante, il solito gruppo di spietati fotografi continua a scattare senza sosta.

Da allora Marcello ha madato tutto alla malora! Niente giornalismo e niente libro. Ora si occupa di pubblicità, e fa una vita più depravata di prima.
Con dei suoi amici fanno irruzione in casa di un certo Riccardo, sfondando la porta a vetri del soggiorno. Devono festeggiare il divorzio di Nadia, che per rendere la serata più divertente si esibisce in uno spogliarello.
La situazione sarebbe degenerata in un orgia se gli invitati avessero davvero eseguito le proposte di Marcello e se non fosse arrivato il padrone di casa.
Vengono buttati fuori quando è sopraggiunta l’alba.
Si accorgono che poco distante c'è una spiaggia, corrono a vedere e hanno la fortuna di assistere ad una pesca eccezionale: dei pescatori hanno preso una razza gigantesca.
Da lontano, Marcello scorge Paolina che gli fa dei gesti. Vorrebbe passeggiare con lui e chiacchierare. Marcello però non capisce, le onde del mare coprono la voce della ragazza e si allontana con i suoi amici.
Fine.

Il film alla sua prima non venne accolto bene.
Insulti e sputi si riversarono sul regista Fellini e il protagonista Mastroianni.
Tutto questo clamore negativo, non fece altro che rendere più popolare il film, la curiosità aumentò a tal punto che la gente si precipitò nelle sale per vederlo, temendo di non poter avere altre occasioni perchè presto sarebbe intervenuta la censura.
Fu un vero record.

Ed una grande novità: l'Italia scopriva di non essere così bigotta.

Mi è difficile capire cosa e quali meccanismi abbia rotto e pur innestato nella società italiana degli anni '60, ma resta tutt'oggi un film crudo per certi versi, ma molto interessante.
Con pieno merito viene definito un capolavoro.

p.s.: il termine "paparazzo" usato in tutto il mondo, è un neologismo nato da questo film, trasformando il cognome del collega fotografo di Marcello in un appellativo comune a tutta quella categoria di fotografi sempre pronti a inseguire le celebrità.

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