27 settembre 2006

L’Ultimo Samurai



Dicono che il Giappone è nato da una spada.
Dicono che gli Antichi Dei hanno immerso una lama di corallo nell’Oceano e che al momento di estrarla, quattro gocce perfette, sono cadute nel mare e che quelle gocce sono diventate le isole del Giappone.
Io dico che il Giappone è stato creato da una manciata di uomini coraggiosi, guerrieri disposti a dar la vita per quella che sembra ormai una parola dimenticata: ONORE.
E’ il 1876, il consigliere Omura (Masato Harada) approfittando della giovane età e dell’incertezza dell’Imperatore, stringe accordi con l’Occidente guardando più ai suoi interessi economici che a quelli del suo Paese.

L’ultima trova è cancellare i Samurai, nobili ed antichi guerrieri protettori dell’Imperatore, per istituire un nuovo esercito armato come quelli occidentali.

Per fare questo, chiede che dei valorosi combattenti americani vadano in Giappone ad insegnare l’utilizzo delle armi da fuoco alle nuove leve, in cambio l’America otterrà l’esclusiva delle importazioni d’armi per il Giappone.

Uno dei prescelti è il capitano Nathan Algren (Tom Cruise), che grazie ad una vittoriosa spedizione contro i pellerossa è diventato un eroe popolare, ma vive squallidamente facendo “spot pubblicitari” per nuovi fucili. Naturalmente questo non è un lavoro che fa per lui, come non sente giusto definirsi un grande eroe sapendo di aver massacrato un inerme tribù di Indiani composta per lo più da donne e bambini, ed annega i suoi rimorsi nell’alcool.

Questa nuova avventura giapponese non lo entusiasma, ma non vede neanche altre prospettive per il futuro, decide di partire, infondo sarà ben pagato.

I primi nemici contro cui l’esercito Giappone deve schierarsi sono proprio i Samurai, capeggiati da Katsumoto (Ken Watanabe), che fu il maestro dell’Imperatore.

Il primo scontro fra i Samurai ed un esercito ancora del tutto impreparato si rivela un disastro, ma il capitano Algren, apprezzato per il suo coraggio viene graziato e fatto prigioniero.
Katsumoto decide così, perché spinto da un suo sogno ricorrente.

Algren verrà curato ed accudito dalla sorella del capo Katsumoto, moglie dell’uomo ucciso dallo stesso Algren in combattimento.

Vivendo accanto ai Samurai imparerà ad amare la loro cultura e si schiererà in loro difesa.
Ritroverà il suo onore di combattente, ma per i Samurai contro le armi dell’Esercito non ci sarà futuro.
Che finale ingiusto!!

Per fortuna la morte di questi eroi non sarà vana, l’Imperatore ricorderà il valore dei suoi antenati e rifiuterà di firmare l’accordo per le armi con gli Americani, rimettendo in riga l’ambasciatore che ha causato tutto questo.
Certo poteva svegliarsi prima questo imperatore!!

Un bel film tuttosommato, guardabile.
Tom Cruise, appare al massimo del suo splendore (anche se Ken è molto più affascinante!). Quei capelli un po’ lunghi, la barba…gli donano! Il suo personaggio ricorda quello di Brad Pitt in “Vento di Passioni”, stesso tormento, stessa spinta autodistruttiva, e stessa integrazione totale in una cultura diversa. Sarà perché il regista è lo stesso? Però questo film ha più eleganza, e credo che il merito sia solo dei paesaggi e dei colori del Giappone!

Guardando il film ho pensato a quanto è difficile girare scene d’azione.
Uno scontro a due viene studiato per settimane, anche mesi, come un precisa danza con mosse e passi da eseguire con molta attenzione o si rischia di farsi male per davvero!
Immaginatevi quanto può essere faticoso un combattimento con più nemici o di massa, è necessario mantenere sempre alta la concentrazione. Se aggiungiamo anche armi e cavalli…l’esigenza di girare la scena più volte in diverse angolature…è un lavoraccio!! Non posso fare troppo la criticona!

L'unica e gravissima pecca però, bisogna dirlo, è che emerge pochissimo, quasi nulla, della vastissima cultura Giapponese, persino il ruolo dei Samurai trovo che non venga illustrato a dovere.

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