Se siete sensibili al fascino di Colin Farrell, per voi il film sarà meraviglioso.
Il sempre bello Colin, in "Storia d'inverno" è anche buono e romantico, l'uomo dei sogni.
Ecco, sognare è la parola d'ordine per questo genere di film.
Ma se di Colin non sapete cosa farne, e la vostra ragione lavora più forte che mai respingendo ogni fantasticheria, be', guarderete il film e vi accorgerete che:
- Un cavallo bianco va e viene. Ogni tanto, con Colin, si lascia portare a spasso come un cagnolino per la città, ma chi raccoglie la sua popò?!!
- Russell Crowe fa il cattivo. Di più! Sarebbe un demone. Stesse espressioni e stessa ostinazione nel perseguitare il povero protagonista, come ha già fatto in "Les Misérables" nei panni di Javert. L'unica differenza è che in "Storia d'inverno" non canta.
- Quella faccia da bravo ragazzo di Will Smith dovrebbe essere Lucifero... ma fatemi il piacere!!
- Un bacio può guarire dal cancro. Sì, certo!
- Noi siamo stelle. Ma le stelle non erano sferoidi luminosi di plasma che generano energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare?! (Ok, confesso, questa l'ho presa da Wikipedia!)
Comunque, in questo film non proprio riuscitissimo, in questo eterno conflitto tra fantasia e ragione, spero che alla fine arrivi a tutti il bel messaggio del film.
Amare vuol dire salvare.
Non sfruttare, picchiare, insultare, imprigionare, indebolire, ferire, umiliare... ma aiutare.
Mi viene in mente "La cura" di Franco Battiato. Musica e voce di Battiato, ma testo del filosofo Manlio Sgalambro, scomparso qualche giorno fa, il 6 Marzo, a 90 anni.
10 marzo 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 COMMENTI:
Posta un commento